Home » Ambiente » Musinè: piccola guida per escursionisti

10 Maggio 2018

Musinè: piccola guida per escursionisti

Meta di allenamento per esperti o camminatori occasionali, la montagna a pochi chilometri da Torino offre uno spettacolo naturalistico con itinerari dall’indimenticabile bellezza

Mario Acciaro

Piano vetta Musinè

Il Musiné è meta di allenamento per camminatori ed escusionisti

All’imbocco per la Val Susa, a pochi chilometri da Torino, sorge il monte Musinè (o, per i più nostalgici, Musinetto) che sovrasta i comuni di Caselette, Val della Torre e Almese. La montagna offre una serie di itinerari a difficoltà crescente per accontentare anche gli escursionisti più esigenti e, complice la vicinanza alla nostra città, rappresenta una tra le mete di allenamento preferite dai torinesi.
La vetta sfiora i 1.150 metri con un dislivello percorribile di 770 metri. La relativa accessibilità e le temperature ancora miti rendono il Musinè piuttosto affollato in questa stagione, testimonianza dell’amore per questo gigante buono.

GLI ITINERARI
Gli itinerari partono da Caselette: entrati nel paese si seguono le indicazioni fino al campo sportivo, dove è possibile parcheggiare comodamente la macchina e rifornirsi di acqua. A questo punto bisogna scegliere il percorso da seguire, scelta che non va fatta alla leggera se non si vuole correre il rischio di rinunciare alla vetta per mancanza di energie. Per i più allenati la dorsale est (o via “diretta”) rappresenta l’opzione più adeguata, offrendo un livello di sfida medio sul quale testare le proprie abilità. Percorsa la mulattiera che porta al Santuario di S. Abaco comincia il vero sentiero, che scala la montagna senza concedere tornanti e segue una cresta relativamente esposta. La via, ripida e dritta, presenta dei gradoni scoscesi nell’ultimo tratto che si ricoprono di ghiaccio nel periodo invernale e richiedono l’utilizzo di attrezzature adeguate.
Per i meno allenati, invece, si consiglia la via che porta al Pian d’la Feja per poi sfociare in vetta. Questo percorso è di facile approccio e si snoda fra una vegetazione fitta (utile parasole nelle giornate più torride) e torrenti incantevoli. I numerosi tornanti trasformano la salita in una piacevole passeggiata ben segnata grazie alla riapertura del sentiero a opera del Cai nel 2013. L’ultimo tratto è leggermente più impegnativo e porta a Pian Sisterna, quota 1080 metri, dal quale la vetta dista poco più di dieci minuti prevalentemente pianeggianti. Questo sentiero è stato purtroppo preso di mira dalle azioni di ignoti piromani e presenta un tratto carbonizzato nel quale la vegetazione solo ora ricomincia a prendere piede.

IN CIMA
La vetta offre uno spettacolo mozzafiato, aprendosi a est sulla città e a ovest sulla Val Susa. L’enorme croce di cemento è situata su un piano verdeggiante che offre sicuro ristoro per riprendere fiato e concedersi – perché no – qualche selfie commemorativo, senza dimenticare di firmare il registro delle presenze, magari liberando il proprio estro poetico con qualche frase d’effetto per i futuri visitatori.

 

Tag: , , ,

Categorie: Ambiente

Lascia un commento