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25 Maggio 2018

Una vita messa alla prova

Il primo romanzo dell’ex magistrato Ennio Tomaselli racconta di un ragazzo vittima della “ingiustizia” minorile, fra colpi di scena, momenti leggeri e crude realtà

Mario Acciaro

Copertina Messa alla prova Tomaselli

Messa alla prova è il primo romanzo di Tomaselli

La strada che percorriamo nella vita è spesso accidentata, contorta e quasi mai conduce nel luogo desiderato. Fin da bambini eventi più o meno felici concorrono a scolpire le persone che saremo, lasciando segni, spesso profondi e indelebili, nell’animo umano. Lo sa bene Ennio Tomaselli, autore del romanzo Messa alla prova (Manni Editore), presentato alla Fiera del Libro.
L’autore racconta con uno stile leggero e rocambolesco la storia di Vito, ragazzo dall’infanzia difficile vittima di una avventata giustizia minorile. Questa diviene ingiustizia e gli impone senza eccessivi scrupoli un giogo pesante che diventa insopportabile negli anni dell’adolescenza.
La penna esperta di Tomaselli, forte dell’esperienza sul campo in veste di magistrato presso il Tribunale per i Minorenni di Torino, traccia i contorni di una vicenda come tante, con i suoi alti e bassi, ponendo l’accento sulle fragilità dei giovani e sul profondo desiderio di giustizia che pervade le vite dei protagonisti.

I PROTAGONISTI
Il racconto si sviluppa fra Torino e Novara seguendo Vito, adolescente vittima di un’adozione fallita che tenta di ricucire i brandelli della sua vita mentre salda il conto con la giustizia.
Nel suo desiderio di ritrovare i genitori naturali il ragazzo affronta le contraddizioni della vita adulta mentre la sua personalità matura ed evolve insieme a quella del lettore. A sostenerlo nella vicenda troviamo il dottor Malavoglia, un magistrato sopra le righe che vive il lavoro come missione di vita, e Moreno Rossi, un cancelliere di tribunale che riscopre la giovinezza interiore mentre instaura con Vito un rapporto di reciproco scambio e crescita personale, separando il ragazzo dal numero della sua pratica e avvicinandosi a lui come amico. Un ruolo decisivo è ricoperto dalle donne, capaci di condurre i protagonisti con sensibilità e delicatezza attraverso il difficile cammino, esteriore ed interiore, che li attende. Sullo sfondo, un buon numero di personaggi mediocri, gretti e cinici si celano sotto maschere di onorabilità.

GIUSTIZIA E INGIUSTIZIA
L’esperienza dell’autore traspare tangibilmente dal romanzo, sottolineando le difficoltà del ruolo dei giudici minorili, sulle cui spalle grava il pesante fardello di bilanciare il giuridicamente giusto e l’umanamente sbagliato, in un complicato gioco di equilibri capace di incidere profondamente sulle vite dei ragazzi.
Filo conduttore che unisce gli eventi è, infatti, l’aspra contrapposizione fra giustizia e ingiustizia, sia nella vita quotidiana che nelle aule giudiziarie. Sapientemente l’autore conduce il lettore verso una riflessione capace di abbattere muri interiori e preconcetti, trascinandolo in una dimensione umana nella quale ci riscopriamo tutti un po’ simili a Vito, con le nostre insicurezze, fragilità e aspirazioni.

 

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Categorie: Cultura

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