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29 Maggio 2018

In udienza dalla Regina dello Swing

In visita in una scuola di ballo torinese, la ballerina e cantante americana Norma Miller ha raccontato la sua incredibile vita: la Harlem degli anni ’20, il razzismo e la nascita del lindy hop

Fabio Gusella

Sabato 26 maggio. «È arrivata!». La notizia comincia a serpeggiare nella sala: eccezionalmente, il buffet perde ogni attrattiva e ci si precipita verso l’uscita. Chi si aspetta? Norma Miller. La “Regina dello Swing” è ospite per qualche ora del Centro Accademico Carma di Torino, dove si ha l’occasione di trascorrere un pomeriggio “swing” in compagnia della celebre ballerina, prima dello spettacolo serale previsto allo Spirit de Milan.
La si accoglie a passo di danza: ritmo, applausi e stile per dare il benvenuto all’icona del lindy hop.

TANTI AUGURI FRANKIE
98 anni, caschetto nero, occhiali scuri, unghie rosse e sei valigie al seguito. «Oggi sarebbe stato il 104° compleanno di Frankie», dice leggermente commossa da dietro le lenti oscurate: si riferisce allo storico amico Frankie Manning, uno dei più grandi ballerini americani e ambasciatore del lindy hop nel mondo.
Lo swing, aggiunge, è un ballo miracoloso che pretende molta chimica fra i ballerini e «Frankie aveva il giusto ritmo». È per questa ragione che Swing, Baby Swing!, il libro recentemente scritto da Norma e distribuito durante l’incontro, è anch’esso un toccante tributo a Manning.

IL SALTO DI LINDY
“This book is about swing”, si legge nella dedica iniziale. Già, ma che cos’è lo swing? Quando e come è nato?
Norma giura di aver visto tutto dalla finestra. Ben prima di giocare a carte con Ella Fitzgerald e di comparire in un film dei Fratelli Marx, infatti, è una ragazzina afroamericana che vive in un appartamento di Harlem, il quartiere nero di New York. Dall’altra parte della via c’è una delle sale da ballo più vivaci della Grande Mela, il Savoy Ballroom: «La musica entrava nella mia camera e dalla finestra ho potuto assistere alla crescita della musica che ha messo l’America sulla mappa, il jazz».
Qualche anno dopo, nel 1927, l’aviatore Charles “Lindy” Lindbergh compie il leggendario volo oltre l’Atlantico, un’impresa affettuosamente soprannominata dalla stampa “Lindy hop”, ossia “il salto di Lindy”. Intanto, sulla pista del Savoy, nasce l’omonimo ballo swing acrobatico: comincia l’era del “lindy hop”.

UN COLPO DI FORTUNA
Domenica di Pasqua del 1932. Norma ha 12 anni e, dopo aver visto decine di ballerini passare davanti a casa sua, mima alcuni passi swing sul marciapiede antistante il Savoy; il caso vuole che Twistmouth George, il miglior ballerino del Savoy, proponga alla piccola Norma di entrare e danzare un po’ con lui: «Credo di non aver toccato terra per un solo istante!», ci confessa con la voce ancora tremante per l’emozione.
In poco tempo, il talento della ragazza viene premiato dal maestro del Savoy, Herbert “Whitey” White, che decide di arruolarla fra i Whitey’s Lindy Hoppers: «Ero la più giovane del gruppo, ora sono l’unica rimasta», racconta con una punta di amarezza.

SWING E RAZZISMO
Il lindy hop non è soltanto un ballo. I nuovi passi scatenati, infatti, contribuiscono a scalfire il muro della segregazione razziale americana: mentre nel resto della città ai neri è proibito ballare insieme ai bianchi, le piste del Savoy costituiscono un incredibile “melting pot”. «È anche grazie al Savoy se abbiamo avuto il primo Presidente nero della storia», aggiunge Norma, confidandoci poi di nutrire un’ulteriore speranza: una donna alla Casa Bianca.
«I’ve been segregated, discriminated, integrated, and now liberated»: Norma comincia a cantare I’m a new woman today, una recente canzone che ha dedicato a Hillary Clinton e che testimonia tutto il suo impegno per la causa dell’emancipazione degli afroamericani e delle donne.
«Il mondo sta cambiando – lascia trapelare un sorriso – ma siamo stati noi ad aver aperto la porta, ora tocca a voi». Un’imperdibile occasione per incontrare Norma sarà lo Swing on the Beach #7, l’evento musicale che si svolgerà a Pescara dal 13 al 19 agosto. Keep swinging!

 

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Categorie: Musica

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