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5 Giugno 2018

Barattolo si, Barattolo no

Tra fatti di cronaca e sollevazioni popolari si insinua la difficile risoluzione della questione suk di via Carcano, giunta forse a un punto di svolta nella sua lunga odissea

Mario Acciaro

Barattolo Torino

Il Barattolo continua a essere fonte di proteste

La protesta dei residenti contro il mercato degli abusivi di via Carcano, San Pietro in Vincoli e Canale Molassi è ormai di vecchia data e, fra manifestazioni e contromanifestazioni, si trascina stancamente da molti anni. Recenti e importanti sviluppi hanno segnato nel profondo l’evoluzione di questa vicenda fino determinare il trasferimento del “Barattolo” e degli oltre 400 mercanti in zona Mirafiori Sud (area Tne) annunciata dall’Assessore al Decentramento Marco Giusta.
La vicenda assume una valenza sociale e politica nella quale si insinuano opportunisti di ogni sorta, creando un clima di divisione sociale carico di astio pronto a esplodere con la frustrazione delle parti coinvolte.

LE VOCI IN CAPITOLO
Il mercato del riuso, che si tiene nella zona adiacente il Balon da ormai quasi un ventennio, rappresenta per i molti mercanti, abusivi e non, una necessità obbligata per la sopravvivenza. Qui trovano sfogo le esigenze di una fascia disagiata della popolazione che non avrebbe altrimenti i mezzi per sbarcare il lunario. Questa considerazione contribuisce a conferire al suk il valore di un importante ammortizzatore sociale.
Una voce contraria si solleva da parte dei residenti della Circoscrizione 7 e dei commercianti del Balon e del Cortile del Maglio, che denunciano le violazioni e il danno d’immagine causato dal Barattolo del sabato. È innegabile infatti che fra l’abusivismo e il frastuono di questo evento settimanale si annidino sacche di illegalità diffusa che sfuggono spesso al controllo delle forze dell’ordine.

I FATTI RECENTI
La nuova ondata di proteste che si è sollevata in autunno è stata catalizzata dall’omicidio consumatosi in pieno svolgimento del mercato lo scorso 15 ottobre in via Carcano, sotto lo sguardo di numerosi testimoni.
La vicenda di cronaca ha scosso gli animi già infiammati del quartiere portando ad una protesta pacifica che chiedeva lo spostamento del mercato del libero scambio. Ma la sospensione di due settimane in conseguenza del fatto di sangue ha dato vita anche alla controprotesta dei mercanti che hanno occupato Piazza Palazzo di Città preoccupati di vedere estesa la sospensione a tempo indeterminato.

I PROVVEDIMETI
L’Amministrazione, tuttavia, non è rimasta con le mani in mano e ha previsto lo spostamento del suk nella vicina area recintata retrostante il Cimitero Monumentale, nel tentativo di porre un freno alla pericolosa escalation di tensione, per poi annunciarne lo spostamento in zona Mirafiori. Soluzione di certo congeniale ai residenti, questo provvedimento rischia però di minare gravemente l’affluenza degli avventori e “ghettizzare” l’evento, creando nuove sacche di illegalità e nuove proteste.
La speranza rimane quella di una risoluzione pacifica e democratica, lontana da influenze politiche estremiste e rispettosa delle reciproche esigenze, un problema spinoso che la giovane amministrazione Appendino deve risolvere al più presto.

 

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Categorie: Intercultura

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