Home » Ambiente » Un giorno nel Villaggio contadino, per riscoprire la natura in città

18 Giugno 2018

Un giorno nel Villaggio contadino, per riscoprire la natura in città

Il fascino dell’esperienza agreste vissuta nel weekend all’evento Coldiretti ai Giardini Reali, raccontato con gli occhi di una generazione che ha perso il contatto con questo mondo

Alessio Colella

Il Villaggio Coldiretti ai Giardini Reali

Tre giorni di evento organizzati da Coldiretti incentrati sul tema dell’agricoltura e sull’esperienza del vero prodotto italiano. Il centro di Torino, in particolare i Giardini Reali Superiori di Levante – solitamente chiusi al pubblico – dal 15 al 17 giugno ha ospitato numerosi stand e laboratori, anzi in vero villaggio dedicato a cibo, animali, piante e servizi per gli agricoltori, che ha permesso ai visitatori di cogliere la bellezza di un mondo a cui forse si pensa troppo poco. Intorno alle 10.30 di venerdì sul palco principale si è tenuta l’inaugurazione che ha visto il coinvolgimento di numerose figure istituzionali, tra cui la sindaca Appendino, i neoministri Costa e Centinaio, oltre al presidente di Coldiretti Moncalvo.
Quel che rappresenta la campagna per la mia generazione è pressoché un ricordo di quando si andava in villeggiatura o a trovare i nonni da bambini, ma oltre a qualche sporadica esperienza con le scuole elementari riconosco che di campagna e agricoltura si conosce ben poco, quindi almeno per un giorno ho provato a rimediare.

UN’ESPERIENZA PER TUTTE LE ETÀ
L’apertura dei cancelli venerdì era prevista per le 9 e già un’ora dopo il villaggio si era riempito. Il pubblico coinvolto andava dai bambini – curiosi di imparare qualcosa che solitamente non si insegna tra i banchi di scuola – agli anziani, interessati ad assaggiare i prodotti tipici. Poi c’erano i giovani, a metà tra il desiderio di scoprire qualcosa di nuovo e la voglia di stuzzicare l’appetito.
Ad attirare l’attenzione, naturalmente c’erano gli animali, tra gli altri, lepri, galline e bovini. I più affascinati, naturalmente, erano i più piccoli, i quali senza alcun timore accarezzavano i muli in una zona a loro dedicata. Il richiamo della natura era quasi più forte dell’invitante profumo che proveniva dagli stand in cui i cuochi preparavano le loro specialità.

INDOVINELLI E ASSAGGI
Mi sono subito imbattuto nella signora Daniela, la quale si occupa di frutti antichi e che mi ha sottoposto una sorta di gioco, ossia indovinare la pianta dalla foglia. Ne ho azzeccate tre su quattro, non male, ma vi assicuro che per un ragazzo cresciuto in città saper distinguere una foglia di chinotto da una di citronella non è affatto scontato.
Prima di tornare a casa, passeggiando per il villaggio, ho avuto modo di assaggiare una torta alle nocciole con crema di gianduia e le più buone patatine che abbia mai mangiato, fatte sul momento, dorate al punto giusto. Mi sono tornate in mente le parole che Fabio Picchi, celebre chef italiano, ha pronunciato nel corso di una trasmissione televisiva: «Il cibo che mangi deve farti sentire bene». Ecco, in quel momento mi sono sentito davvero bene.

 

Tag: , , , ,

Categorie: Ambiente

Lascia un commento