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19 Giugno 2018

Guttuso, l’arte che racconta la storia

Ultimi giorni alla Gam per l’esposizione delle opere a tema sociale e politico dell’artista, per cui la pittura era soprattutto impegno civile

Michela Lopriore

Guttuso Funerali Togliatti

Particolare de I funerali di Togliatti

C’è ancora tempo fino al 24 giugno per vedere alla Galleria d’Arte Moderna Renato Guttuso. L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ‘68, la mostra dedicata al pittore siciliano curata da Pier Giovanni Castagnoli.
L’esposizione – che ospita all’incirca 60 quadri provenienti da musei e collezioni pubbliche e private di tutta Europa – è incentrata soprattutto sui dipinti di ispirazione sociale e politica che tra gli anni ’30 e ’70 hanno contraddistinto l’opera dell’artista. Percorrere la galleria della Gam vuol dire infatti attraversare questi quarant’anni, tra i più cruenti della storia, per analizzare il rapporto tra politica e cultura.

ANNI ’30 E ‘40
Tra le prime tele vediamo Fucilazione in campagna del 1938 che – ispirato all’uccisione del poeta Federico Garcia Lorca – vuole essere una denuncia ai crimini del regime franchista in Spagna e Gott mit uns del 1944, una serie di disegni e acquerelli dallo stile molto tetro che rappresentano una testimonianza della lotta partigiana e della violenza perpetrata dal nazismo.
Seguono poi opere di influenza postcubista del secondo dopoguerra quali Marsigliese contadina del 1947 e Lotta di minatori francesi del 1948, i cui temi sono ancora una volta mossi da passione civile ma rappresentano un punto di rottura con lo stile espressionista-realista delle opere precedenti.

Dagli ANNI ’50 ALGLI ANNI ‘70
Passando poi tra dipinti raffiguranti vedute di interno e scene di conversazione come Boogie woogie (1953), giungiamo agli anni ’60 – epoca di profondi cambiamenti e contestazioni sociali – con opere che denunciano la violenza del conflitto vietnamita, come il drammatico Vietnam del 1965, o altre che ci pongono di fronte a un cenno di tenerezza tra quelle che sono le rivolte del Maggio francese, come Giovani innamorati del 1969, dove i soggetti si cingono in un abbraccio.
Infine, il viaggio nella storia offerto dalla rassegna termina con uno dei capolavori di Guttuso, I funerali di Togliatti (1972), straordinaria composizione corale ove compaiono importanti figure della storia del comunismo italiano e internazionale e che racchiude con commozione la storia delle lotte di un popolo e dello stesso pittore.

L’ARTISTA
Sensibile agli insegnamenti pittorici del passato – dall’espressionismo al cubismo – Renato Guttuso (1911-1987), è sempre rimasto fedele al realismo inserendosi tra i protagonisti della pittura neorealista italiana.
L’impegno politico e sociale che caratterizza le sue tele coincide con una concezione della pittura non finalizzata esclusivamente alla ricerca della bellezza estetica: l’arte, secondo il pittore siciliano, può e deve svolgere una funzione civile. Nelle sue opere vediamo infatti muoversi personaggi politici, gente comune, umili braccianti siciliani, uomini e donne che hanno lottato per la libertà.
Il percorso artistico proposto dalla Gam ci permette di esplorare fino in fondo questo aspetto, preponderante nella carriera di Guttuso.

 

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Categorie: Cultura

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