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1 Ottobre 2018

Una finale in prima fila

Il reportage di Brasile-Polonia, l’ultima partita dei Mondiali di pallavolo terminati ieri al Pala Alpitour

Luca Ferrua

finale volley

La Polonia ha battuto il Brasile nella finale dei Mondiali di volley

Torino, weekend delle fasi finali dei Campionati Mondiali di volley maschile. Purtroppo l’Italia è stata eliminata nei Final Six, sconfitta 3-0 dalla Serbia e nonostante la vittoria 3-2 sulla Polonia, ma i giochi sono tutt’altro che finiti, perché il Pala Alpitour deve ancora decretare il podio di questo torneo.

L’ATTESA
C’è un’atmosfera febbrile, stasera 30 settembre. L’arena di corso Sebastopoli ha appena rigurgitato migliaia di tifosi dopo il bronzo degli Stati Uniti contro la Serbia e il silenzio in campo è rotto solo dal brusio di (ancora) pochi fedelissimi in attesa del grande match per l’oro, Brasile-Polonia: i detentori del titolo olimpico contro i campioni del mondo in carica.
Presto però le fauci del PalaAlpitour si spalancheranno ancora e nuovi appassionati saliranno sugli spalti, ansiosi di farsi inghiottire dalle luci blu, dalla musica assordante e dal clima eccitante che regna nel palazzetto torinese.
Il conto alla rovescia a bordo campo segna “1:00:00”: un’ora, questo è il tempo che manca al fischio d’inizio e mentre mi accompagnano al mio posto – prima fila, accanto all’iconico Andrea Lucchetta – non posso fare a meno di provare un’emozione senza pari. Mentre scrivo, un sorridente Nemanja Petrič mi passa accanto: l’altissimo schiacciatore serbo che ci ha “distrutti” ai Final Six appare sereno nonostante il podio mancato.
All’improvviso un boato del pubblico accoglie la Coppa tanto contesa. Tutto è pronto, Polonia alla battuta con Bieniek: l’incontro ha inizio.

LA PARTITA
Lo scambio è serratissimo: in battuta Kurek parte subito con un ace, ma il Brasile tiene il passo.
Il primo è un set in cui i due opposti si affrontano: Kurek affonda con una pipe (attacco dalla seconda linea), ma Wallace non cede e risponde con un infido palleggio a filo rete, recuperando il servizio. La Polonia però rimane fredda e granitica, mantenendo il vantaggio muro dopo muro. Alla fine del tempo il Brasile si risveglia, addentando un pareggio a due passi dal set point, ma non basta e i biancorossi si portano a casa la prima frazione, 28-26.
La ripresa si fa più mentale, con una serie di scambi a mezz’aria che pesano a livello psicologico. Lucas e Wallace con delle mostruose schiacciate tengono a galla il Brasile che non vuole mollare, ma la Polonia è più concreta: Kubiak e compagni non perdonano gli errori degli avversari, vincendo il secondo set 25-20 sul boato dei tifosi.
La Polonia parte poi fortissima nel terzo parziale: approfittando del disorientamento dei sudamericani si porta subito avanti di cinque. A nulla servono i time-out della squadra di Rezende, che è troppo tesa e sotto pressione per superare la muraglia polacca. Sul parziale 22-20 i ritmi si fanno più serrati: nessuna delle due squadre sembra pronta a cedere il set, ma sull’ennesima schiacciata di Kurek il Brasile crolla e la Polonia si conferma Campione del mondo.

LE PREMIAZIONI
Dopo l’esultanza dei polacchi, ecco che arrivano gli altri verdetti, cioè i premi ai giocatori: gli Stati Uniti, terzo posto sul podio, ricevono riconoscimenti per Christenson e Anderson, rispettivamente miglior palleggiatore e opposto; idem per il Brasile, che con l’argento porta a casa due premi di ruolo con Souza e Saatkamp (miglior centrale).
Ma la più ricca è ovviamente la Polonia, che oltre alla medaglia d’oro vince quattro premi fra cui il MVP (Most Valuable Player – Miglior Giocatore) assegnato a Kurek e ci saluta per festeggiare negli spogliatoi una meritatissima vittoria, mentre i suoi tifosi cantano e ballano fuori dal Pala Alpitour.

 

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Categorie: Sport

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