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17 Ottobre 2018

Torna la World Press Photo Exhibition

Fino all’11 novembre nella sede dell’ex Borsa Valori di Torino si può visitare la mostra di fotogiornalismo più importante del mondo

Aurora Bolandin

World Press Photo Exhibition

L’immagine di Ronaldo Schemidt premiata come la migliore del 2018

Venerdì scorso a Torino è stata inaugurata la World Press Photo Exhibtion, esposizione fotografica organizzata dall’omonima Fondazione, che dal 1955 si impegna nella promozione del fotogiornalismo e nella tutela della libertà di informazione, inchiesta ed espressione in tutto il mondo. La mostra, ospitata all’ex Borsa Valori e aperta fino all’11 novembre, è davvero prestigiosa perché i 135 scatti sono stati presentati solo in 100 Paesi del mondo e per ora i visitatori sono stati 4 milioni.

L’INAUGURAZIONE
La location accoglie il pubblico come all’interno di una conchiglia. Le pareti dell’ex Borsa Valori, dalle linee bombate, sembrano voler custodire una perla ed effettivamente anche quest’anno la mostra non delude. Vito Cramarossa, Presidente dell’Associazione Cime – Culture e Identità Mediterranee, ha il merito di aver reso possibile l’evento (insieme a Regione, Comune e Camera di Commercio) e inizia a raccontare il percorso espositivo al pubblico presente: «Vi invito a entrare in questa bolla: osservare queste foto riposiziona noi stessi nei confronti del mondo». È proprio così: davanti ai nostri occhi scorrono immagini toccanti, forti, scioccanti e a volte crude. La curatrice della mostra Sophie Boshouwes continua: «Le foto esposte vogliono raccontare una storia e suscitare un momento critico nei confronti di noi stessi».
Ospite d’onore della serata è Manoocher Deghati, fotoreporter di fama internazionale, creatore e direttore dell’Unità Fotografica delle Nazioni Unite, che nella sua carriera ha pubblicato foto per le principali testate del pianeta come Time, Life Press e Marie Claire.

LE IMMAGINI
Inutile sottolineare la bellezza delle fotografie, dove il termine bellezza acquista molteplice sfumature: immagini che raccontano l’irruenza della natura, scatti rubati ad animali nei loro habitat naturali o costretti in cattività, e ancora la violenza della guerra e il dolore degli uomini. Non solo però storie dure, ma esempi di vita: donne alla ricerca di loro stesse, donne dietro l’obbiettivo, spaccati di società a confronto da Occidente a Oriente.
Poi si arriva di fronte alla foto che quest’anno è stata dichiarata vincitrice assoluta: il fotoreporter è Ronaldo Schemidt, che ha immortalato un ragazzo di 28 anni avvolto dalle fiamme durante una manifestazione di protesta contro il presidente venezuelano Maduro. È quasi percepibile il calore sulla pelle, la paura e la confusione dell’uomo anche se non ne vediamo il volto ed è incredibile come la potenza di uno scatto possa far vibrare l’anima.

 

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Categorie: Cultura

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