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19 Ottobre 2018

Giulia Pont, quando la comicità racconta i giovani

Una chiacchierata con la giovane attrice torinese in occasione del suo nuovo spettacolo previsto per domani sera alla Teatroria

Fabio Gusella

Giulia Pont

Giulia Pont

Essere giovani non è sempre semplice: ansie, stress e aspettative possono contribuire a rendere più difficili alcune nostre giornate. Un mondo del lavoro che sembra talvolta metterci i bastoni fra le ruote, peraltro, non ci facilita certo la vita.
Per aiutarci a guardare l’attualità con maggiore ironia, la 32enne attrice torinese Giulia Pont ha realizzato il suo ultimo spettacolo di stand-up, Non tutto il male viene per nuocere, ma questo sì, in scena domani 20 ottobre presso la Teatroria in corso Brescia 77/c a Torino. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei per conoscerla meglio.

FRA SOGNI E REALTÀ
«Se sognavi il successo e invece ti conosce solo il tuo panettiere… Se sognavi la ricchezza e invece a 40 anni condividi le spese d’affitto con 3 matricole… questo è lo spettacolo per te!». Così, con una punta di amarezza ma con altrettanto sarcasmo, Giulia presenta il suo ultimo lavoro: un divertente flusso di coscienza durante il quale racconterà al pubblico alcuni pensieri ossessivi, malattie imbarazzanti e, soprattutto, i sogni e le delusioni di una generazione attualmente in difficoltà.
«Sarà uno spettacolo trasversale – ci spiega – in cui partirò da vari spunti autobiografici per affrontare alcune delle problematiche più comuni fra i giovani. L’obiettivo è quello di sdrammatizzare queste preoccupazioni, rendendole così più semplici da gestire». Molti quindi i punti di contatto fra la sua esperienza e quella di tanti spettatori, ragione per cui Giulia ci preannuncia che questo spettacolo conterrà anche una certa dose di improvvisazione con il pubblico, in stile stand-up comedy.

UN MIRACOLO SUL PALCO
«Inizialmente sembrava che mia madre non potesse avere figli – ci confida – invece sono qui. Per questa ragione ho sempre vissuto la mia esistenza come una sorta di miracolo e ciò mi ha portato ad avere tante aspettative da soddisfare».
Una volta maggiorenne, Giulia decide di assecondare le proprie aspirazioni studiando da attrice: nel 2010 si laurea in Dams Teatro e l’anno seguente si diploma presso l’Atelier Teatro Fisico di Philip Radice. Recitare non le basta, per cui comincia a scrivere: il suo primo monologo comico si intitola Ti lascio perché ho finito l’ossitocina, una riflessione tanto amara quanto divertente sulla conclusione di una storia d’amore. Il monologo vince il concorso Uno a Firenze e, nel giro di qualche mese, verrà ampliato fino a diventare uno spettacolo che girerà l’Italia. In seguito, durante il Fringe Festival del 2013, il suo spettacolo registra il tutto esaurito: «Un passo importante che mi ha aperto la strada verso nuove opportunità».
Dopo aver collaborato con alcune compagnie teatrali, nel marzo di quest’anno debutta con il nuovo monologo Effetti indesiderati anche gravi per la rassegna Il cielo su Torino del Teatro Stabile. Infine, presso la Cascina Duc di Grugliasco, è andata in scena il mese scorso un’anteprima del suo ultimo spettacolo, «frutto di tante idee germogliate nel corso degli anni».

PROSSIMI APPUNTAMENTI
Benché il luogo sia ancora da definirsi, il 6 novembre salirà sul palco per presentare uno spettacolo di varietà e per raccontare l’associazione culturale Crack 24. Il 10 novembre, presso lo Spazio Opi, Giulia Pont andrà in scena con Ti lascio perché ho finito l’ossitocina, mentre l’11 interpreterà il suo ultimo spettacolo con il quale tornerà a gennaio al Blah Blah di via Po.
Qualunque sia il palco o il testo, l’obiettivo per Giulia rimane lo stesso: come nei vecchi film comici in bianco e nero, occorre ridere anche delle nostre cadute per riuscire a stare in piedi nei momenti più difficili.

 

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Categorie: Cultura

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