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24 Ottobre 2018

Dall’antica Grecia a Snoopy, i cani in posa

Se siete amanti dell’arte e del più fedele amico dell’uomo non potete perdervi la mostra inaugurata nel weekend alla Reggia di Venaria 

Carlotta Bianchini

La mostra Cani in posa è alla Reggia di Venaria

Da sabato scorso è aperta al pubblico la prima grande esposizione italiana che mette in risalto la costante rappresentazione artistica del migliore amico dell’uomo, attraverso secoli di storia occidentale.
“In principio Dio creò l’uomo, ma vedendolo così debole gli donò il cane”. Con questa frase dello scrittore naturalista Alphonse Toussenel si apre Cani in posa – Dall’antichità a oggi, mostra curata da Francesco Petrucci che fino al 10 febbraio alla Reggia di Venaria metterà in luce come e perché gli amici a quattro zampe siano da sempre gli animali più rappresentati, sia come motivo accessorio, sia come tema prediletto da pittori animalisti, ritrattisti e scultori.

IL CANE NELLA STORIA DELL’ARTE
L’esposizione è costruita intorno a cinque grandi sezioni ed espone moltissimi materiali inediti e opere di grandi artisti come Canova, Ligabue e Tiepolo.
La prima parte, Cani nell’arte classica, contiene sculture e oggetti risalenti al mondo greco-romano, come il celebre mosaico pompeiano Cave Canem, mentre la seconda, Cani in posa, racchiude vari ritratti dell’amico a quattro zampe.
Seguono poi Cani, uomini e donne in posa, dove la figura dell’animale domestico accanto ai propri padroni e amici umani esprime affetto, amicizia e fedeltà e Cani in scena, che sottolinea come la presenza del cane sia costante nelle vicende umane, a partire da quadri allegorici, religiosi e mitologici, ma anche storici e di vita reale.
L’ultima parte della mostra, Cani immaginari, è dedicata infine a quei personaggi che hanno fatto la storia del fumetto, del cinema, dei cartoni animati e della fotografia come Lilli e il Vagabondo, Rin Tin Tin, la Pimpa, Pluto, Snoopy e tanti altri.

IL CANE COME SIMBOLO
Percorrendo gli spazi della mostra ci si rende conto di come il cane abbia assunto connotazioni diverse nel corso della storia.
Da sempre gli si conferisce il valore della fedeltà, come Argo con Ulisse, o come Anubi e Cerbero, che accompagnano i defunti nell’aldilà. Nell’arte cristiana è inserito invece come espediente per aggiungere verità alla scena, mentre in epoche successive diventa l’emblema dell’aristocrazia e del prestigio, uno status symbol di potere e ricchezza.
Non è un caso, dunque, che una mostra interamente dedicata al migliore amico dell’uomo abbia come sede la Reggia di Venaria, residenza sabauda di svago e divertimenti come la caccia, momenti spesso condivisi dai nobili con i loro amici a quattro zampe.

 

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Categorie: Cultura

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