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8 Novembre 2018

Il ghiotto ritorno di Cioccolatò

Da domani una nuova edizione della fiera più dolce di Torino: in programma tanti eventi e iniziative con protagonisti i mâitre chocolatier

Giuseppe Roccia

Un Po di cioccolato è l’immagine di Cioccolatò

Dopo due anni di stop riapre i battenti Cioccolatò, l’attesissima fiera dolciaria torinese; dal 9 al 18 novembre via Roma, piazza San Carlo e piazzale Valdo Fusi saranno inondati da assaggi, degustazioni, convegni e spettacoli, oltre ai più di cento laboratori in programma, rivolti a ogni fascia di età.
Durante i dieci giorni della kermesse l’ingresso sarà libero e aperto a tutti. In poche parole, per i golosi della città ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.

LE NOVITÀ
Mai come quest’anno i mâitre chocolatier del panorama nazionale saranno i veri protagonisti: ogni giorno infatti Cioccolatò vedrà la presenza di un diverso maestro. Sul palco interagiranno con il pubblico e racconteranno la loro arte e l’eccellenza dei loro prodotti. Dopo il cosiddetto “chocotalk”, si esibiranno dal vivo in veri e propri show-cooking, cioè potranno essere osservati mentre lavorano la cioccolata e preparano in diretta ricette e dolci.
L’altra grande novità di questa edizione sarà la presenza di due fabbriche di cioccolato nel cuore della città, entrambe allestite in piazza San Carlo. La prima, denominata Beat-to-bar, mostrerà la lavorazione del cacao e la conseguente trasformazione in cioccolato, mentre l’altra rappresenterà un omaggio a Torino, perché sarà completamente dedicata alla produzione del gianduiotto. In concomitanza con la fiera, sarà inoltre possibile fare un tour nelle fabbriche piemontesi di cioccolato, che si apriranno al pubblico e faranno visitare i luoghi destinati alla produzione.

IL CIBO DEGLI DEI IN PIEMONTE
Sono previsti tanti momenti di divulgazione, uno dei più attesi è il chocotalk di sabato 10 novembre dal titolo Dalla N di Napoleone alla N di Nutella, dove interverranno Clara e Gigi Padovani, rinomati critici gastronomici piemontesi definiti “la coppia del food writing italiano”.
Durante l’incontro ripercorreranno la storia del cioccolato in Piemonte, iniziando dal periodo di Casa Savoia e dalla cioccolata calda che giunse alla corte spagnola, continuando poi con la storia del gianduiotto, nato a Torino dall’intreccio tra cacao e nocciola. Si arriverà quasi fino ai giorni nostri, quando dopo la Seconda Guerra Mondiale la crema gianduia divenne spalmabile grazie all’intuizione di Pietro Ferrero.

 

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Categorie: Cultura

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