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25 Febbraio 2019

Addio a Opportunity, tra esplorazione e biglietti per Marte

Il progetto Nasa appena concluso ha arricchito la nostra conoscenza del Pianeta Rosso. Il futuro parla di nuove missioni, ma qualcuno ha già fissato il prezzo del viaggio per i primi “turisti”

Alessio Colella

Il suolo di Marte fotografato dai rover

Un tempo furono i mari, oggi è lo spazio. L’esplorazione ha da sempre affascinato l’essere umano, curioso di trovare delle risposte indagando l’ignoto. Colombo, Vespucci e Magellano sono solo alcuni dei più grandi esploratori, a cui però bisogna aggiungere Opportunity, il rover della Nasa che nelle scorse settimane ha smesso ufficialmente di comunicare con la Terra dopo 15 anni di onorato servizio.

LA STORIA DI OPPORTUNITY
È il 25 gennaio 2004 quando Opportunity atterra su Marte, appena qualche settimana dopo l’arrivo del rover gemello Spirit. La durata prevista per entrambe le missioni è di tre mesi circa, ma la realtà supera di gran lunga le aspettative: Spirit rimane operativo fino al 2011, Opportunity fino a poco tempo fa. I motivi di un così grande scostamento rispetto a quanto previsto dagli scienziati sono da ricondurre ai venti del Pianeta Rosso, i quali hanno spazzato via i depositi di sabbia dai pannelli del rover, così da consentire alle batterie di ricaricarsi.
Spirit e Opportunity avevano l’obiettivo di scoprire se Marte potesse un tempo ospitare la vita e hanno contribuito inviando foto e dati alla base. Il bilancio di queste analisi ha delineato il pianeta come da sempre arido, tranne che alle calotte polari. Un tempo probabilmente era più caldo e umido ed era presente l’acqua, una condizione teorica per la vita a livello di microrganismi.
Oppy – come viene chiamato dagli scienziati – rappresenta la missione più longeva su Marte e si è spento dopo una tempesta di sabbia che ha investito il pianeta otto mesi fa. Dal 10 giugno 2018 il rover non ha più inviato comunicazioni e, dopo un oltre 800 tentativi della Nasa per riavviarlo, lo scorso 13 febbraio la missione è stata dichiarata conclusa.

L’ESPLORAZIONE DI MARTE
Quella di Opportunity e Spirit non è stata l’unica missione su Marte. Dagli anni ’60 infatti le agenzie spaziali organizzano operazioni esplorative. I primi tentativi di flyby – sostanzialmente un volo ravvicinato – furono compiuti dall’Unione Sovietica, ma le prime foto vennero inviate nell’ambito della missione Usa Mariner 4. In tempi più recenti anche l’Unione Europea e la Russia hanno provato a far atterrare, senza successo, i loro lander sul suolo marziano. Finora gli Stati Uniti sono riusciti a ottenere più informazioni direttamente sul suolo marziano, visti i successi di missioni come quella di Opportunity e Spirit, ma anche Curiosity e Sojourner, il primo rover atterrato sul pianeta.
Per il futuro sono previste missioni della Russia insieme all’Europa, della Cina, dell’India e degli Emirati Arabi. Come alternativa per i più impavidi, è possibile aspettare che il miliardario americano Elon Musk annunci il primo volo “turistico” su Marte, il cui prezzo oscillerà secondo le sue previsioni tra i 100 e 500mila dollari, così da poter vendere la propria casa e trasferirsi su Marte. Il ritorno è gratis.

 

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Categorie: Tecnologie

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