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7 Marzo 2019

Il Circolo della Musica di Rivoli, là dove finiscono le parole

Un nuovo spazio appena fuori città realizzato dal Circolo dei Lettori: fra elettronica, arte digitale e insoliti duetti, siamo andati alla scoperta dell’ex Maison Musique

Fabio Gusella

La facciata dell’ex Maison Musique, ora Circolo della Musica

Heinrich Heine, uno dei più poeti più rappresentativi dell’Ottocento tedesco, scrisse: «Dove finiscono le parole, inizia la musica». Forse è per questa ragione che la Fondazione Circolo dei Lettori, da anni importante laboratorio di parole, ha recentemente dato vita a un progetto interamente dedicato all’arte più universale di tutte.
Nasce così in via Rosta 23 a Rivoli il nuovo Circolo della Musica, che fino a maggio proporrà al pubblico quattro rassegne e tanti ospiti nazionali e internazionali. Per saperne di più, abbiamo intervistato la direttrice della Fondazione Maurizia Rebola e il responsabile della programmazione musicale del Circolo Gianluca Gozzi.

UN LUOGO DA SALVARE
Dopo il successo registrato dai Circoli dei Lettori di Torino e Novara e da iniziative come Torino Spiritualità e il Festival del Classico, la Fondazione Circolo dei Lettori, con il sostegno della Regione Piemonte e il patrocinio della Città di Rivoli, ha deciso di espandere la propria “carta geografica” culturale approdando a Rivoli con una formula innovativa. Il progetto mira a tradurre in musica lo spirito della fondazione e a ridare vita a uno storico centro di cultura musicale ormai preda del silenzio e dell’abbandono: la rinomata Maison Musique.
Mattatoio comunale, fabbrica del ghiaccio e infine auditorium, l’ex casa della musica rivolese è un edificio in stile Liberty firmato dall’architetto Eugenio Mollino. Al suo interno si contano 250 posti a sedere e uno studio di registrazione, ma una parte dello spazio è anche dedicata a servizi di cocktail bar e ristorazione. Una roccaforte di importanza storica e artistica, dunque, che non poteva assolutamente finire nell’oblio. Come ci spiega la direttrice Rebola, il Circolo della Musica «non vuole diventare una mera location ma un’espressione culturale della Fondazione, un luogo in cui riflettere sull‘importanza della parola nella musica».

LA PROGRAMMAZIONE
«Fare entrare la musica in circolo»: questo è lo scopo che Gianluca Gozzi vuole dare sin da subito al progetto. Pertanto, fino a maggio 2019 (seguirà la pausa estiva), quattro filoni tematici si alterneranno articolando una ventina di appuntamenti a cadenza settimanale: sabato 9 marzo è attesa la cantautrice Nada e dopo di lei il gruppo Massimo Volume (15 marzo) e la storica band dei Diaframma (27 aprile).
La seconda rassegna, invece, riunisce artisti che vengono definiti gli Scultori di suono: nell’ambito di un filone di sperimentazione, si approfondiranno i punti di contatto fra la musica elettronica e l’arte visiva digitale. Sul palco saliranno così una serie di coppie costituite da artisti nazionali e internazionali: la musica ambient del texano William Basinski incontrerà quella elettronica del duo italiano Ozmotic (19 marzo), l’innovatore del pianismo contemporaneo Lubomyr Melnyk dialogherà con il giovane sound artist calabrese Attilio Novellino (12 aprile), mentre la musica di Mahler verrà “scolpita” dal duo artistico austro-tedesco Christian Fennesz & Lillevan in compagnia di Enrico Coniglio (17 maggio).
Il terzo filone è intitolato Cinque per duo e porterà sul palco duetti insoliti ma efficaci, come ad esempio quello fra lo scrittore Diego De Silva e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz (13 aprile) o lo chansonnier Giancane e il fumettista Zerocalcare (19 aprile).
Infine, la quarta rassegna della stagione riprende una canzone di Ron Non abbiamo bisogno di parole e sarà un viaggio spericolato e non convenzionale in bilico tra funk meticcio, rare groove, psychedelia, jazz modale e world music.

UN PUBBLICO CURIOSO
Tuttavia l’intento di ciascuna serata non è soltanto offrire agli spettatori un’esibizione live da “toccata e fuga”. Come ci spiega lo stesso Gozzi, infatti, l’idea alla base del Circolo è proprio quella di «superare le distinzioni tradizionali fra generi musicali e fra tipi di platea: il pubblico a cui penso per questo luogo è curioso e consapevole, una collettività attiva e coinvolta e non passiva e “spaventato” dalla musica che osa. In sostanza, il nostro obiettivo non è fare puro intrattenimento, ma fare cultura».
Ecco perché nel corso di ogni serata (al prezzo fisso di 10 €) il concerto dal vivo sarà accompagnato da un momento di confronto, durante il quale l’artista ospite racconterà alcuni frammenti della propria vita personale e artistica, contestualizzando la propria presenza e approfondendo il rapporto con il pubblico. Pubblico che fra l’altro potrà contare su un servizio di navetta gratuita (su prenotazione obbligatoria) per la tratta Torino-Rivoli.
Le parole sono finite, la musica può avere inizio.

 

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Categorie: Musica

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