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2 Maggio 2019

I tornelli sugli autobus di Torino: cosa ne pensano i passeggeri

Su alcune linee Gtt sono in fase di sperimentazione le barriere anti-evasore. Piacciono ai torinesi? Scopriamolo insieme

Paride Pasini

Tornelli Gtt

I tornelli sono presenti attualmente sulle linee 6, 19, SE1 e SE2

A marzo è cominciata la sperimentazione dei tornelli su alcuni autobus della nostra città. Il provvedimento è stato preso dall’amministrazione comunale per ostacolare la salita sui mezzi pubblici ai passeggeri sprovvisti di biglietto.
Le prime linee interessate sono state due, la 6 e la 19, gestite con mezzi elettrici, ma da metà aprile la sperimentazione è stata allargata anche alla SE1 e alla SE2 che collegano la stazione Stura a Settimo Torinese.

COME FUNZIONANO
Torino è la prima grande città in Italia a dotarsi di questo sistema, il cui funzionamento è molto semplice: si sale dalla porta anteriore dell’autobus, si valida il biglietto o la tessera e due piccole sbarre di plastica si aprono permettendo l’accesso ai posti a sedere. Nel caso in cui il titolo di viaggio sia scaduto o si provi a passare senza obliterare, scatta un allarme e si accende una luce rossa sopra il tornello.
Per i passeggeri in carrozzina non cambia nulla: salita e discesa saranno sempre dalla porta centrale munita di apposita rampa.

LE OPINIONI
Questa innovazione sembra piacere molto a chi usufruisce del servizio pubblico.
Per Enrico «sono più che utili, ma mi rattrista vedere che si è arrivati ai tornelli per combattere l’evasione. Quando vado a Londra, è normale pagare il biglietto e nessuno prova a fare il “portoghese”. Se questo può servire a raggiungere quel livello di civiltà, ben vengano i tornelli e se rallenta l’ingresso, sinceramente, non mi importa». Il paragone con altre città europee è una costante, anche se porta a proposte alternative. «In altri paesi si può acquistare il biglietto dall’autista o validare un biglietto comprato a terra – dice Luca – non serve un tornello se si può delegare all’autista la funzione di controllo».
Mattia, invece, guarda oltre oceano per dirci: «A New York si usa un sistema simile a quello che stanno provando a Torino, si sale davanti e si scende dalla porta posteriore. L’unica differenza sta nel fatto che non c’è un sistema automatizzato per il controllo dei titoli di viaggio, ma questo è delegato al conducente che ha la possibilità di vendere i biglietti. Quando qualcuno non vuole pagare il biglietto – continua – l’autobus, semplicemente, non parte. Sono gli altri passeggeri a invitare il trasgressore a regolarizzare la sua posizione richiamandolo al suo senso civico. Sono contento che anche a Torino si stia provando a cambiare la mentalità dei passeggeri, perché i mezzi pubblici sono un bene comune e vanno pagati da tutti».
Per Andrea «non è cambiato nulla. Continuo a salire e scendere dalla porta centrale e l’autista mi timbra il biglietto. Per chi, come me, ha una disabilità motoria, il problema è spesso l’inciviltà degli altri passeggeri che sostano davanti alle porte rendendo difficoltosa l’apertura della rampa».
Qualcuno però rimpiange il bigliettaio. Per la signora Agnese «era comodo salire sul pullman e fare il biglietto. Tutti pagavano e non c’era bisogno di tutte queste diavolerie tecnologiche. Capisco che sia più semplice installare due sbarre che non assumere una persona, ma semplificherebbe l’utilizzo dei mezzi a chi non è avvezzo all’uso delle nuove tecnologie».

UN PROVVEDIMENTO APPREZZATO
Si può dire quindi che, almeno per i torinesi che abbiamo intervistato, i tornelli siano stati promossi: limitano l’accesso di chi non paga il biglietto e non creano ritardi nella partenza del mezzo.
Una parte dei passeggeri vorrebbe tuttavia poter ancora acquistare i titoli di viaggio direttamente sui mezzi dall’autista o dal bigliettaio, figura ormai anacronistica ma ancora viva nella memoria di alcuni. L’applicazione Gtt to Move, che consente ai possessori di un smartphone Android di comperare i biglietti, non scalda i cuori: nonostante sia comoda, la fredda tecnologia non ha ancora sostituito il contatto umano che, soprattutto per le persone anziane, resta fondamentale.

 

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Categorie: Mobilità

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