Home » Cultura » Unito4Europe: i giovani studiano le elezioni europee

6 Maggio 2019

Unito4Europe: i giovani studiano le elezioni europee

Una trentina di studenti, coordinati da alcuni data scientist della start up Quaerys, analizzano le reazioni della rete nell’avvicinamento al voto

Fabio Gusella

Il 26 marzo il Parlamento europeo ha approvato la riforma del copyright

Unito4Europe studia le reazioni del web in vista delle elezioni del Parlamento europeo

Il 26 maggio è alle porte: dopo cinque anni, gli italiani si apprestano nuovamente a dare il loro contributo eleggendo 76 deputati che rappresenteranno le varie anime politiche del nostro Paese al Parlamento europeo. Come durante ogni campagna elettorale, sul web è già cominciato il tam tam di dichiarazioni dei vari candidati in corsa, a cui sono seguiti commenti e reazioni di ogni tipo da parte degli utenti. Oramai, infatti, la politica si svolge soprattutto nel campo più sfuggente di tutti: Internet.
Pertanto, per capire meglio quanto e perché alcuni temi elettorali scottino in rete più di altri, è nato Unito4Europe, un progetto frutto della collaborazione fra la start up Quaerys, l’Università di Torino e, come media partner, la rivista L’incontro. Ma come si può fotografare qualcosa di così fluido come una campagna elettorale, per giunta quando si svolge sul web? Per entrare nel vivo del progetto ci facciamo aiutare da Denisa Kola, studentessa 25enne che partecipa all’iniziativa.

Iscritta alla laurea magistrale in Comunicazione, Ict e Media (Cime) presso l’Università di Torino, Denisa frequenta il corso di Social Media and Big Data Analysis, il cui docente, il professor Giuseppe Tipaldo, ha recentemente proposto ai suoi studenti di collaborare con la start up da lui fondata (Quaerys), impegnata nell’analizzare dati di ogni tipo. Il progetto si chiama Unito4Europe e intende monitorare le principali testate giornalistiche nazionali e le relative pagine Facebook e Twitter, così da studiare e raccontare l’agenda del dibattito pubblico europeo. Intorno a questa idea si è così raccolto un gruppo di 30 studenti provenienti dalle lauree magistrali in Comunicazione Ict e Media, Comunicazione Pubblica e Politica e Metodi Statistici ed Economici per le Decisioni, che sono stati suddivisi in 3 team coordinati da altrettanti data scientist.

Denisa ci racconta che ogni gruppo ha un proprio nome rappresentativo. Il primo è il Team Leibniz, i cui studenti «si occupano di raccogliere dai social network una grande quantità di reazioni, commenti e condivisioni mediante un determinato software di analisi statistica. In un secondo momento, i dati scaricati vengono elaborati e trasmessi al team successivo».
Il secondo rullo della catena di montaggio del progetto è il Team Brunelleschi: in questo caso i ragazzi, mediante il software di analisi ed elaborazione grafica, riescono a ridurre anche il dato più complesso in grafici e infografiche dinamiche, così da rendere immediatamente leggibile un determinato fenomeno analizzato. Infine, al termine della catena interpretativa, c’è il Team Manzoni. Come lo scrittore milanese, anche questi giovani “data storyteller” si occupano di raccontare una storia: «Applicando – ci dice Denisa – alcune tecniche di digital copywriting, cercano infatti di raccontare i dati elaborati dagli altri due team».

Dicevamo che il progetto coinvolge anche la rivista L’incontro. Fondata dall’avvocato Bruno Segre e recentemente rilanciata nella veste di portale di news e approfondimento, ricoprirà il ruolo di media partner dell’iniziativa. «Ogni settimana e fino al giorno dopo gli election day – racconta Denisa – la rivista pubblicherà un report sul cosiddetto sentiment, ossia sulle reazioni degli utenti rispetto ai temi dominanti nelle elezioni europee». I report previsti entro il 26 maggio sono sei: tre sono già usciti (l’ultimo si intitola Incide più Berlusconi di Notre Dame) e i rimanenti tre usciranno nelle prossime tre settimane sui vari canali social e web della start up e del progetto.

 

Tag: , , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento