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30 Maggio 2019

A spasso per l’Irlanda: il paesaggio incantato di Doolin

Un piccolo paesino nell’ovest dell’isola è il centro di tante bellezze naturali, dalle scogliere di Moher al Burren

Paride Pasini

Le scogliere di Moher

Una leggenda racconta di una vecchia strega di nome Mal, perdutamente innamorata di Cu’Chulainn, un grande eroe irlandese; egli, non ricambiando il suo amore, era costretto ad attraversare tutta l’isola nel tentativo di seminare la donna, che lo seguiva ovunque.
Ossessionato dalla costante presenza di Mal al suo fianco, l’eroe decise di usare il suo potere sul mare e, trasformatolo in una scala, con un salto arrivò nell’isoletta di Diarmuid & Grainne’s Rock. Anche lì si ritrovò nuovamente con Mal, arrivata grazie alla forza del vento. Cu’Chulainn, determinato a far perdere le sue tracce, fece un balzo e atterrò sulle scogliere di Moher. Naturalmente Mal si lanciò in un nuovo inseguimento ma il vento cambiò, scaraventandola contro il promontorio. Lasciando l’impronta del suo volto sulle rocce, la strega cadde rovinosamente nell’oceano e sparì per sempre. Sarebbe questo il motivo per cui a Hag’s Head le rocce hanno le sembianze di un volto femminile che guarda il mare.

Hag’s Head è il punto più a sud delle Cliffs of Moher, scogliere a picco sull’Oceano Atlantico, nel Clare (regione dell’Irlanda occidentale), che raggiungono circa 220 metri nel loro punto più elevato. Si tratta di rocce sedimentarie che si sono formate in milioni di anni e la cui stratificazione è visibile percorrendo il loro versante ovest.
Appartengono al territorio di Doolin, un piccolo paese con poche case, tutte colorate e, a volte, con i tipici tetti di paglia; cielo azzurro, oceano blu cobalto, che contrastano col verde dei pascoli dove pecore, mucche, splendidi cavalli e asini godono di una relativa libertà, perché allevati allo stato semibrado. L’immenso tappeto verde dell’Irlanda, che ha meritato la definizione di “Isola di Smeraldo“, è diviso da muretti a secco e di pietra, che talvolta diventano anche ponti, come qui, per attraversare il fiume Aille che percorre il piccolo paese.

Da Doolin si arriva in cima alle scogliere sia da una strada percorsa generalmente dai pullman, che spesso portano turisti dalle grandi città per quelle visite “mordi e fuggi”, sia da sentieri battuti (formalmente vietati) che entrano in proprietà private. Gli irlandesi, però, mettono a disposizione questi passaggi, affinché tutti possano godere degli incantevoli scenari che la natura ha voluto affidare loro e che loro ripagano con grande rispetto per l’ambiente, affinché gli equilibri naturali non vengano in alcun modo alterati.

La vista si apre a strapiombi mozzafiato sull’oceano, che scava grotte nelle rocce da cui giunge un assordante vocio di uccelli marini: gabbiani, pulcinelle di mare, falchi pellegrini… Nei prati che costeggiano il sentiero si intravede qualche fuggitiva lepre o un fagiano e volano passeri di ogni genere e specie: scriccioli, sterpazzole, zigoli gialli e regoli cresta d’oro, pispole, saltimpale e poi corvi e cuculi.
Il blu immenso dell’oceano nasconde delfini e squali balena e, negli anfratti delle rocce sempre battute dal vento, anche le piante si sono adattate. I fiori rosa delle sassifraghe colorano il paesaggio e, nei prati più in là, il mitico trifoglio, orchidee, genziane, margherite, campanile e parsimonie esplodono in un tripudio di colori, completando un quadro di struggente bellezza.
Una volta raggiunta la vetta delle scogliere, oltre alla loro imponente bellezza, è possibile scorgere in lontananza le isole Aran e la torre di O’Brien (il punto di osservazione più alto delle Cliffs) e raggiungere la “Testa della Strega”.

Ai piedi delle Scogliere di Moher si estende la regione del Burren, che va da Doolin a Kinvara, caratterizzata da rocce di natura calcarea, tipiche per le loro fessure in cui, a seconda dell’ubicazione, cresce una flora costituita sia da piante locali che mediterranee, come ad esempio il rosmarino, e alpine come la genziana.
Siamo nel Geoparco delle Cliffs of Moher e del Burren, a buona ragione Patrimonio dell’Umanità, quindi protetto dall’Unesco.

 

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