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21 Giugno 2019

Piemonte DocuMenteur FilmFest: il festival in cui vince chi è più falso

Fino al 30 giugno è possibile partecipare all’unico concorso per mockumentary, documentari fake in cui si è cimentato anche Woody Allen con il suo Zelig

Giovanni Mauriello

Piemonte DocuMenteur FilmFest

Il Piemonte DocuMenteur FilmFest si svolgerà a settembre nelle Langhe

Da alcuni sottostimato, da alcuni erto a vero e proprio oggetto di culto, da altri completamente sconosciuto. Stiamo parlando del mockumentary, un genere che fa della finzione la propria cifra stilistica. Fin qui niente di strano, se non fosse che non si tratta di cinema fiction, con tanto di sceneggiatura e attori, ma di quello che a tutti gli effetti si presenta come un documentario; sembra vero, quindi, ma non lo è.

COME ZELIG
Nell’epoca delle fake news il tema può diventare spinoso, ma sono molti i registi che usano questa forma per veicolare tramite l’ironia, il grottesco e talvolta lo sperimentale dei contenuti tutt’altro che semplici, che vanno dalla critica sociale al posizionamento politico.
Un esempio? Beh, un maestro del cinema che si è divertito a giocare col falso documentario è Woody Allen: il suo Zelig (1983) racconta la storia di un uomo – chiaramente interpretato da Allen – che alla fine degli anni ‘20 vive un’esistenza all’insegna di un camaleontismo del tutto involontario che fa sì che, a seconda della circostanza in cui si trova, nel protagonista si manifesti una trasformazione psicosomatica che gli permette di vivere gli eventi più significativi della storia. Il film ha avuto una tale influenza che in psichiatria il trasformismo identitario dipendente dal contesto ambientale di un paziente è stato denominato Sindrome di Zelig.

IL PDFF 
Nonostante il suo successo, solo nella nostra regione esiste un festival dedicato esclusivamente al mockumentary. Si tratta del Piemonte DocuMenteur FilmFest, nato in realtà nove anni fa su iniziativa dell’Associazione Cinelabio da un’idea di Carlotta Givo – sceneggiatrice e autrice radio che ancora oggi ricopre il ruolo di direttrice creativa – ma ormai dal 2014 in stand-by per mancanza di fondi.
Quest’anno Ilaria Chiesa, che agli esordi del Festival ricopriva il ruolo di stagista, è diventata presidente di Cinelabio e ha deciso di far vivere di nuovo questa originale kermesse tramite il giovane team della sua casa di produzione Rectv.

IN COSA CONSISTE
Il Festival si terrà dal 2 al 7 settembre nelle Langhe, passando per Monforte, La Morra, Piozzo e Carrù. Una competizione creativa lunga 6 giorni in cui quattro equipe (ciascuna formata da tre cineasti e selezionate attraverso un bando) dovranno coinvolgere il territorio e la cittadinanza al fine di realizzare un mockumentary traendo ispirazione proprio dalle storie che animano questi posti. Le opere verranno poi proiettate in piazza e verrà eletto un corto vincitore da una giuria di qualità. C’è tempo fino al 30 giugno per iscriversi.
Ancora indecisi? Date un’occhiata al video di lancio del Festival e provate a resistere alla tentazione di partecipare!

 

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Categorie: Cultura

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