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23 Luglio 2019

Larry Fink, curiosità in bianco e nero

A Camera una mostra antologica ripercorre il lavoro del fotografo statunitense dagli anni ’60 a oggi, fra ritratti di celebrità, trasformazioni sociali e vita quotidiana

Francesca Vaglio Laurin

Larry Fink mostra

La mostra di Larry Fink è aperta fino al 29 settembre

«La mia vita è una cascata di rivelazioni empatiche. Una vita trascorsa ad accumulare immagini che attestano un senso di meraviglia sensuale e sociale. È una testimonianza di curiosità sfrenata»: sono le parole che accolgono i visitatori della mostra fotografica Larry Fink. Unbridled Curiosity, inaugurata pochi giorni fa a Camera – Centro Italiano per la Fotografia.
Si tratta di un’esposizione antologica, curata dal direttore di Camera Walter Guadagnini e prodotta da Fotografia Europea di Reggio Emilia, che attraverso cinque sale e 90 immagini in bianco e nero ripercorre più di mezzo secolo di attività del fotografo statunitense Larry Fink. Ed è proprio quel senso di meraviglia e curiosità verso la realtà sociale circostante a fare da filo conduttore delle opere esposte.

Nato a Brooklin nel 1941, Fink si avvicina fin da adolescente alla fotografia, prima come autodidatta e poi formandosi al fianco di Lisette Model, considerata una delle figure più importanti della tradizione americana di street photography. Ha alle spalle una lunga carriera non solo come fotografo professionista, ma anche come insegnante in alcune prestigiose università statunitensi. Alla prima monografia che lo rende famoso, la serie Social Graces degli anni ’70, seguono decine di altre pubblicazioni, diversi premi, riconoscimenti internazionali e mostre personali tra Usa ed Europa.
Le fotografie esposte in Larry Fink. Unbridled Curiosity offrono una panoramica del lungo lavoro dell’artista, coprendo un arco temporale che va dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. Non è però solo lo sviluppo diacronico delle immagini a saltare all’occhio durante la visita, ma anche e soprattutto l’eterogeneità dei contesti verso cui negli anni l’artista ha indirizzato il proprio sguardo. L’obiettivo di Fink si muove infatti tra eventi mondani e celebrità, tra manifestazioni di protesta e spaccati di vita privata e quotidiana.

La mostra non segue un criterio cronologico nell’esposizione, privilegiando invece l’accostamento evocativo delle immagini. Nella stessa sala si possono così osservare uno scatto della festa per i 60 anni di Elton John e la preparazione di un pugile in una palestra di Philadelphia negli anni ’90, un party hollywoodiano e il primo piano di un operaio francese.
Le testimonianze del mondo patinato e opulento degli ambienti dei vip convivono con i ritratti della quotidianità delle classi popolari e con l’attenzione alle trasformazioni politiche e sociali, dalla folla oceanica in marcia per il Washington Moratorium del 1969 contro la guerra in Vietnam alle recenti manifestazioni contro il presidente statunitense Donald Trump.

In questo susseguirsi di volti e di corpi che caratterizza gran parte dell’esposizione fa eccezione l’ultima sala della mostra, in cui si scopre invece la curiosità di Fink verso il mondo naturale, in particolare con una serie di ritratti ravvicinati di mantidi religiose realizzati in anni diversi.
Se volete immergervi nel mondo in bianco e nero degli scatti di Larry Fink, avete tempo fino al 29 settembre.

 

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Categorie: Cultura

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