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8 Ottobre 2019

Le bici possono diventare il mezzo di trasporto principale a Torino?

Il numero di ciclisti in città è in aumento, ma le biciclette potranno essere una valida alternativa alle auto solo con alcuni interventi e un cambio di mentalità

Paride Pasini

A Torino cresce l’uso della bicicletta

Torino è una delle dieci città più inquinate d’Italia: nel 2017 ha sforato la soglia di sostanze nocive presenti nell’aria ben 134 volte. Per migliorare la situazione non bastano i divieti di circolazione per i veicoli inquinanti, ma serve una vera svolta nella mobilità green.
Al fine rendere i nostri spostamenti quotidiani più ecologici abbiamo a disposizione un mezzo che spesso viene lasciato a prendere polvere nelle nostre cantine o usato solo ogni tanto per farsi una scampagnata: la bicicletta.
La nostra città, da sempre conosciuta come la città dell’automobile, può trasformarsi nella città delle due ruote? Scopriamo insieme cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare.

LE PISTE CICLABILI
Torino ha circa 200 chilometri di piste ciclabili, tanti, ma non ancora abbastanza. Per fare un confronto basta pensare a una città come Copenhagen, che ha circa la stessa popolazione del capoluogo sabaudo, ma ha il doppio di percorsi ciclabili, insufficienti comunque a smaltire il traffico ciclabile, che spesso porta a ingorghi e code di biciclette.
L’attuale amministrazione comunale torinese sta ampliando la rete ciclabile. Sono state realizzate piste in corso Lecce, corso Vercelli, via XX Settembre e via Nole, mentre sono in fase di completamento quelle di via Nizza e di via Cavalli. Gli sviluppi futuri prevedono un collegamento anche tra piazza Bernini e Collegno lungo l’asse di corso Francia, il prolungamento della ciclabile di via Nizza fino al Lingotto e il collegamento tra la Pellerina e la pista di via Nole.
Tuttavia per migliorare l’offerta sarebbe necessario migliorare anche quelle esistenti. Molte piste hanno un percorso condiviso con i pedoni, il che causa rallentamenti, incidenti e qualche discussione, problemi facilmente risolvibili separando le corsie. In molti tratti le piste avrebbero bisogno di manutenzione e collegamenti con le altre ciclabili, visto che spesso finiscono nel nulla.
Servono anche più rastrelliere: in città non sono molte e spesso sono condivise con i motorini e questo porta in alcune zone a una sosta quasi selvaggia su ogni palo disponibile. Anche su questo si sta lavorando con l’installazione di nuovi stalli in vari punti della città, soprattutto in corrispondenza dei nuovi snodi ciclabili.

INTERMODALITÀ E CONDIVISIONE
Un sistema per favorire l’utilizzo della bicicletta sarebbe quello di abbinarlo all’uso del trasporto pubblico. In molti paesi è possibile portare la bici su autobus, treni e metropolitane, provvisti di appositi spazi: a Torino non si può ancora fare, se non la domenica in metro.
Accompagnare l’uso di pullman e tram per le lunghe distanze e la bicicletta per la restante parte del tragitto sarebbe un grande incentivo all’uso di mezzi alternativi alle automobili, soprattutto nei mesi invernali, in cui le avverse condizioni meteo spesso disincentivano i ciclisti meno assidui.
Inoltre vanno ricordati i servizi di bike sharing sia pubblico (TObike) che privato (Mobike), che permettono a chi non possiede una bici di poterne noleggiare una per quanto tempo si vuole, per lasciarla nel primo caso nelle apposite stazioni e nel secondo dove si vuole, seppur nel rispetto delle regole.

CICLOFFICINE E CICLOSTAZIONI
Oltre a usare la bici bisogna poterla riparare in caso di guasto. In questo Torino è pronta: sono infatti tantissime le ciclofficine presenti in ogni quartiere della città.
Invece per quanto riguarda le stazioni, ossia strutture protette dove poter parcheggiare la propria due ruote, siamo ancora a zero. Sul territorio cittadino non è presente nessuna area con questa destinazione. Una dovrebbe essere realizzata all’interno della stazione di Porta Nuova, ma non sono stati ancora divulgati i dati di progetto.

CAMBIO DI MENTALITÀ
Oltre ad avere le infrastrutture per poter usare quotidianamente la bici, occorre un cambio di mentalità. Come dimostrano i dati raccolti dalla Città, sempre più torinesi scelgono le due ruote per i propri spostamenti quotidiani. I numeri, seppur in aumento, sono comunque esigui. Si parla di circa 8.000 spostamenti al giorno, ma ancora in molti preferiscono l’auto privata; nel capoluogo piemontese infatti ci sono circa 700 auto ogni 1.000 abitanti, un numero altissimo che, se ridotto, potrebbe portare a una riduzione delle polveri sottili.

UNA RISPOSTA AFFERMATIVA
La risposta alla domanda del titolo dell’articolo è quindi sì, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Servono infrastrutture, interscambi e un mutamento culturale e saranno necessari tanti anni prima che le biciclette vengano scelte come mezzo principale per spostarsi.

 

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Categorie: Mobilità

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