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21 Novembre 2019

Guida all’arte urbana: Pozzo Strada e Parella

Anche questi due quartieri hanno la loro storia da raccontare, dipinta su un muro o fusa in un pezzo di ferro modellato a caldo

Alessio Colella

Il murale di Dome sulla facciata della Circoscrizione 4 (foto di F. Vaglio Laurin)

Nel nostro tour alla scoperta dell’arte nascosta fra le strade e piazze di Torino è il momento di visitare i quartieri Pozzo Strada e Parella.

POZZO STRADA
Cominciamo il nostro percorso da via Giuseppe Sapeto 18, dove su una parete campeggia un lungo murale colorato senza titolo realizzato da vari autori.
Oltrepassando via Maria Mazzarello e proseguendo verso nord su corso Brunelleschi, prendiamo via Monte Ortigara dove al numero 95, nel giardino della biblioteca Carluccio, incontriamo la scultura di bronzo Ai caduti sul lavoro (2005) di Salvatore Vitale, un ex metalmeccanico che dovette subire la parziale amputazione di una mano in seguito a un incidente in officina. Il monumento rappresenta un brandello d’uomo che si sorregge su una sola mano, realizzata volutamente più grande del normale a sottolinearne lo sforzo straordinario. Un’opera che richiama il passato recente della città, fatto di industrie e operai.
Accanto alla scultura di Vitale, si trova il busto in bronzo che l’artista Lena Kosova ha dedicato al poeta russo Vladimir Majakovskij: si tratta dell’unico monumento all’artista esistente in Italia.
Proseguendo su via Ortigara fino all’angolo con via Castellino, si osserva la parete esterna della scuola materna J.J.Rousseau, che ospita dal 2012 un coloratissimo murale di Mr. Thoms, raffigurante un ragazzino felice di aprire la propria mente attraverso la cultura, opera che vuole essere una vera e propria fonte di ispirazione per i bambini che si preparano alla lunga carriera scolastica.

PARELLA
Percorrendo tutto corso Monte Cucco arriviamo in corso Monte Grappa; una delle ultime traverse a sinistra è via Giovanni Servais, al cui civico 5 troviamo il murale che il writer tedesco Dome ha realizzato sulla facciata della Torre del Centro Civico della Circoscrizione 4 in occasione di Picturin 2010. Si tratta di un flautista, personaggio che accomuna molte sue opere: per alcuni si tratterebbe di un riferimento al pifferaio magico dei fratelli Grimm, ma c’è anche chi vi ha letto una critica alla società occidentale. Il bizzarro musicista, infatti, oltre a essere ingabbiato come un uccello in una casetta di legno, siede su un grande orologio deformato, il che potrebbe rappresentare la distorsione del concetto di tempo in Occidente. L’unico rimedio possibile, secondo questa interpretazione, sarebbe quello di trarre ispirazione dalle lumache, dipinte mentre si arrampicano sul quadrante dell’orologio, ossia rallentare i ritmi ormai insostenibili del presente per riprendersi la propria vita.
Raggiungiamo infine il vicino Parco della Pellerina, dove troviamo tre opere frutto del progetto Sculture nel parco: si tratta dei lavori di Sandro Cherchi (Figura nel paesaggio, 1989), Jetta Donegà (Euphoria, 1990), Luigi Mainolfi (La Città, 1992). Queste installazioni risultano però scarsamente visibili e sono perciò diventate facili bersagli dei vandali, come accaduto a Rotazione coordinata di Riccardo Cordero (1993), che nel 2017 è stata addirittura segata e portata via.

 

Si ringrazia per la consulenza la storica dell’arte Marzia Bolle

 

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Categorie: Scoprire Torino

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