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29 Maggio 2020

Il Torino Film Festival guarda al web

Come il Salone del Libro, il Tff 2020 potrebbe spostarsi interamente o in parte online, nella speranza comunque di offrire proiezioni e incontri anche in sala

Aurora Saldi

Lettere TFF giganti rosse in piazza a Torino - Torino Film Festival

Il Tff 2020 pensa a iniziative sul web

Le risposte che il mondo della cultura torinese è riuscito a dare all’emergenza sanitaria sono state per lo più tempestive ed efficaci e anche i grandi eventi cittadini come il Salone Internazionale del Libro e il Torino Film Festival hanno dovuto fare i conti con questa situazione.
Il primo – che come di consueto avrebbe dovuto illuminare il maggio torinese portando al Lingotto lettori, editori e scrittori – si è tenuto completamente online. L’edizione è stata comunque un successo, con più di 5 milioni di utenti raggiunti: tanto che, dalle parole soddisfatte del direttore Nicola Lagioia, si intuisce per il futuro della kermesse una visione ibrida.
Ora i riflettori si accendono sul futuro del Tff, che ogni anno a fine novembre riversa nelle sale all’ombra della Mole cinefili provenienti da tutto il mondo, grazie a una manifestazione capace di creare dentro e fuori il grande schermo connessioni tra linguaggi, tecniche e sperimentazioni.

Tra i primi a chiudere i battenti, i cinema hanno da subito iniziato a ragionare intorno al proprio ruolo in questa fase: come immaginare ciò che succederà dopo la fine dell’emergenza? Che strumenti darsi per tornare in sala? Trovare risposte certe è difficile, ma è urgente cominciare ad aprire prospettive sul futuro delle sale e dei festival come il Tff.
Lo sa bene Stefano Francia di Celle, da dicembre 2019 direttore della manifestazione cinematografica, che spiega le possibilità in campo raccontando in un articolo cosa voglia dire progettare un festival durante la pandemia. In merito alla possibilità di trasportare i contenuti online scrive: “Stiamo lavorando a un’iniziativa per il digitale densa di idee e contenuti che nascano grazie a un lavoro di incontro e di dialogo stretto con gli artisti e i professionisti delle opere invitate. […] Con la grande speranza, ovviamente, di poter considerare il web già quest’anno come un’aggiunta alla proposta tradizionale fatta di proiezioni e incontri in molte sale cinematografiche torinesi”; anche per il futuro del Tff si immagina dunque molto probabilmente una formula ibrida.

Valorizzare la squadra di lavoro dietro al festival e ampliare le interconnessioni con le altre realtà culturali cittadine sono due delle prospettive di lavoro che il direttore ha studiato per la prossima edizione. Alla voce di Francia si è aggiunta quella del presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo, che ha espresso la speranza di tornare il prima possibile nelle sale, per dare nuovamente significato all’esperienza collettiva e fisica della visione di un film: «Nel caso riuscissimo ad avere i cinema aperti, la nostra idea è di coinvolgere un alto numero di sale cittadine, oltre una decina, per fare un festival diffuso sul territorio».

Dal punto di vista contenutistico, le anticipazioni sul Tff 2020 sono già molte. Oltre alla tradizionale sezione di lungometraggi, opere prime e seconde in concorso, sono state confermate anche Tff Doc e Italiana.Corti, dedicate rispettivamente ai documentari e ai cortometraggi italiani. La retrospettiva sarà curata da Emanuela Martini, che è stata direttrice del festival dal 2014 al 2019.
Nella giuria sarà presente anche la giornalista Natalia Aspesi, con un programma dedicato alla memoria dell’amica Lietta Tornabuoni, storica firma del giornalismo cinematografico italiano; come si legge sul sito, l’iniziativa “ricorderà […] la personalità di Lietta e il suo stile raffinato, mettendo in luce un legame forte, durato decenni, tra due donne che si consideravano amiche, colleghe e sorelle”.

Vedremo quindi che Tff sarà. Certo, è insostituibile la magia di sedersi in sala, magari mentre fuori la pioggia sottile di fine autunno lucida le strade della città, e scoprire collettivamente voci e storie del cinema che altrimenti sarebbero sconosciute. Ma non è detto che la fusione tra fruizione online e grande evento cittadino non sia vincente e non apra nuove prospettive sul futuro di una delle manifestazioni più amate dai torinesi.

 

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Categorie: Cultura

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