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10 Giugno 2020

Come il Covid ha cambiato (anche) la Maturità

Il prossimo 17 giugno l’esame di Stato riporta gli studenti fra i banchi di scuola: la prova orale, l’unica prevista, si svolgerà in presenza rispettando le norme di sicurezza

Vincenza Di Lecce

Ragazza con portatile seduta su un banco davanti a una lavagna

La Maturità 2020 avrà solo la prova orale

Un anno scolastico particolare, quello che si è chiuso in questi giorni. Fatto quasi interamente di lezioni a distanza, programmi didattici reinventati, aule grandi come camerette. Niente gite scolastiche, poche interrogazioni alla lavagna o banchi distanziati prima di un compito in classe. Davanti agli schermi del propri pc gli studenti dell’era Covid hanno festeggiato anche l’ultimo giorno di scuola, lasciandosi alle spalle (si spera) questa strana esperienza.
Per alcuni però non è ancora finita: a una settimana esatta dalla Maturità, fra polemiche e nostalgie diffuse, i ragazzi e le ragazze dell’ultimo anno delle superiori si preparano a tornare fra le mura della propria scuola per affrontare l’esame di Stato.

COME SI SVOLGERÀ LA PROVA
Per chi l’ha già fatta: dimenticate quasi tutto quello che ricordate sulla vostra Maturità. La prova orale si svolgerà in presenza, sì. Ma sarà l’unica, davanti a una commissione composta da 6 membri interni e un Presidente esterno.
In apertura di colloquio ciascun candidato illustrerà un elaborato sulle discipline di indirizzo, trattando un argomento assegnato in precedenza dai propri docenti. Seguirà la discussione di un breve testo studiato durante l’ultimo anno nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana. Saranno poi analizzati materiali assegnati dalla commissione e in chiusura ci sarà spazio per raccontare le esperienze relative ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e saranno poste delle domande sulla materia Cittadinanza e Costituzione, secondo quanto effettivamente svolto dalla classe.

LE MISURE DI SICUREZZA
Diverse le misure organizzative di prevenzione e protezione per lo svolgimento in sicurezza degli esami di Stato, predisposte dal Comitato tecnico-scientifico e disponibili sul sito del Miur: sarà assicurata la pulizia quotidiana di tutti gli spazi utilizzati, anche alla fine di ogni sessione d’esame (mattina/pomeriggio). Ci saranno percorsi predefiniti di entrata e uscita e i locali dovranno essere ben areati.
È previsto il distanziamento di 2 metri fra candidati e commissari e fra gli stessi docenti. Sarà necessario indossare la mascherina; gli studenti potranno abbassarla nel corso del colloquio, ma restando a distanza di sicurezza.

COSA PENSANO GLI STUDENTI?
È una Maturità che lascia perplessi molti studenti: due le manifestazioni svoltesi, a Roma e a Milano, e diverse le ragioni della protesta: la scarsa chiarezza sulle modalità d’esame, la sostituzione della prima e della seconda prova con un ibrido giudicato non altezza, la difficoltà nel reperire presidenti di commissione, le misure igienico sanitarie considerate non sufficienti.
«Anche io ho espresso il mio parere a riguardo – spiega ad esempio Amedeo, maturando di Salerno – non gradisco affatto le modalità di svolgimento, sono confusionarie. So che non è facile gestire una questione così complessa, ma di chiaro non c’è stato nulla: i miei stessi docenti si sono trovati in difficoltà davanti ad alcune dinamiche che sono state chiarite soltanto in un secondo momento». Nonostante le insidie che il 2020 porta con sé, la Maturità resta comunque un punto fermo nella carriera di uno studente, a cui neanche Amedeo vorrebbe rinunciare: «Spero vengano rispettate tutte le norme di sicurezza. Già a settembre immaginavo come sarebbe stata la “notte prima degli esami”, la prima e la seconda prova: nonostante rappresenti soltanto un rito conclusivo di questo percorso quinquennale, per me ha comunque una certa valenza, annullarlo non sarebbe stato corretto».

E GLI INSEGNANTI?
Numerosi anche i docenti che si mostrano scettici per questo ritorno a scuola in occasione della prova di Maturità. «Le regole da rispettare – spiega Isabella Grassano, insegnante a Matera – sono tante. Per i ragazzi potrebbe costituire ulteriore motivo di preoccupazione e distrazione, considerato anche che molti saranno costretti a prendere i bus dai paesi limitrofi per giungere a scuola». Uno sforzo che, forse, poteva essere risparmiato, sia agli studenti che ai professori: «La didattica online – continua – ha permesso a ognuno, docenti e alunni, di svolgere il proprio ruolo. Chiudere con un esame a distanza non sarebbe stato un problema, la prova sarebbe stata ugualmente “seria” così come disposto dalla Ministra e, dal punto di vista emotivo, sarebbe stato ugualmente un momento importante, salvaguardando però la sicurezza».
A proposito di emozioni, non sono poche quelle che gli studenti si ritrovano a fronteggiare in questo momento: «Non avendo avuto il contatto in presenza con i professori e altri compagni e lavorando spesso da soli – spiega ancora Isabella – hanno sviluppato maggiore ansia».
Se non altro, gli studenti dell’era Covid avranno molto da raccontare sul loro esame di Stato.
A tutti i maturandi, buona fortuna!

 

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Categorie: Formazione

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