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13 Luglio 2020

Plastic Free July: un mese senza plastica usa e getta

Qualche suggerimento per partecipare all’iniziativa mondiale che a luglio mira a ridurre i rifiuti e combattere l’inquinamento di strade e oceani

Fabiana Re

Cartello Plastic Free July davanti a barattoli di vetro

Plastic Free July: a luglio niente plastica usa e getta

Una sfida personale con un impatto globale. Il movimento internazionale Plastic Free July, promosso dall’australiana Plastic Free Foundation, ha l’ambizioso obiettivo di contribuire risolvere uno dei più pressanti problemi attuali: l’inquinamento da plastica.
Il nome dell’iniziativa è autoesplicativo: per il mese luglio, rinunciare ai materiali usa e getta. E poi chissà, scegliere di adottare comportamenti più virtuosi e sostenibili anche in futuro. Accettate la sfida?

RIDURRE LA PLASTICA: I PRIMI PASSI
Rinunciare agli imballaggi sembra oggi una missione impossibile. Un rapido sguardo alla propria dispensa traboccante di pacchi di pasta e biscotti, al frigorifero o alle mensole del bagno può causare profondo scoramento.
Partecipare al Plastic Free July non significa però ambire alla perfezione, dire definitivamente addio alla plastica. Si tratta piuttosto di andare alla ricerca di alternative con mente aperta e curiosa, cominciando dall’eliminare gli imballaggi più superflui. La Plastic Free Foundation suggerisce di dare inizio alla sfida abolendo l’uso dei “Big Four”: bottiglie, sacchetti usa e getta, bicchieri e cannucce. Tutti oggetti facilmente sostituibili con il loro corrispondente “durevole”, dalla borraccia in alluminio alle borse di tessuto.

UN MIGLIORAMENTO CONTINUO
Una volta raggiunto l’obiettivo “Big Four”, con occhio critico saremo in grado di individuare tutta quella plastica che si intrufola nella nostra vita quotidiana e della quale non abbiamo realmente bisogno. Il viaggio alla scoperta di nuove soluzioni più sostenibili è lungo e personalizzabile, ma alcuni spunti possono tornare utili.
In cucina, la pellicola per alimenti può essere validamente sostituita con coperchi di silicone estensibili e panni cerati. In bagno potete optare per spazzolini biodegradabili in legno di bambù (non trovate inquietante che il vostro spazzolino di plastica rimarrà su questa terra più a lungo di voi?) e dischetti struccanti lavabili. Per acquisti plastic free meglio recarsi al mercato (portando con sé delle borse di tessuto) e in punti vendita con prodotti sfusi, come il Negozio Leggero.
Torte e biscotti saranno ancora più buoni se cucinati in casa, ma se non avete il tempo di mettervi ai fornelli selezionate con cura i prodotti: meglio acquistare una confezione più grande che non tanti piccoli pacchetti. È una questione di occhio critico e consumo consapevole: più presterete attenzione a ciò che finisce nel vostro carrello, più imparerete a evitare imballaggi di plastica inutili.

IL PROBLEMA DELLA PLASTICA USA E GETTA
Che l’inquinamento da plastica sia un problema globale è ormai un dato di fatto. I dati Ocse rivelano che nel 2018 solo il 15% della plastica prodotta è stata riciclata, mentre il resto è andato in discarica o all’inceneritore. In Italia ce la caviamo un po’ meglio, con un dignitoso 43% di tasso di riciclaggio, ma non è il caso di adagiarsi sugli allori.
Il riciclo della plastica è un processo inefficiente che crea materiali di qualità inferiore rispetto a quelli originali. Le cosiddette bioplastiche non costituiscono una soluzione: come spiegato da Greenpeace, queste sono biodegradabili solo in impianti controllati con particolari condizioni di temperatura e umidità, in mancanza dei quali fanno la stessa fine delle plastiche tradizionali e concludono la loro vita nell’inceneritore.

DALL’AUSTRALIA AL MONDO
Plastic Free July esordisce nel 2011 sottovoce, coinvolgendo il governo locale dell’Australia Occidentale, per poi esplodere a livello mondiale e arrivare ad appassionare i cittadini di oltre 170 stati. Nel 2019 circa 250 milioni di persone hanno detto “no” alla plastica monouso e generato 825 milioni di kg di rifiuti in meno, secondo quanto riportato nella valutazione d’impatto.
Prender parte al cambiamento è semplice: l’iscrizione alla challenge 2020 richiede meno di un minuto e premia i partecipanti con una newsletter settimanale ricca di consigli per ridurre l’uso di plastiche monouso.
Una sfida per il mese di luglio, un’abitudine per la vita.

 

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Categorie: Ambiente

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