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12 Agosto 2020

Andar per borghi: Usseaux, Volpedo, Mombaldone e Neive

Sono solo alcuni dei centri non lontani da Torino eletti tra i più belli d’Italia, da raggiungere per una bella gita estiva

Adele Geja

Strada medievale di Usseaux - borghi

Usseaux

Il Piemonte rientra con numerosi paesi nella lista stilata annualmente dall’associazione Borghi più belli d’Italia, impegnata nella valorizzazione del patrimonio storico, artistico, folkloristico e ambientale del territorio. I centri della nostra regione inseriti nell’elenco rispondono ai requisiti di elevato valore storico-artistico fissati: armonia architettonica del tessuto urbano, qualità del patrimonio edilizio, vivibilità del borgo e servizi forniti ai cittadini.
Vi proponiamo quattro di questi suggestivi borghi – Usseaux, Volpedo, Mombaldone e Neive – mete ideali per una gita fuori porta senza allontanarsi troppo da Torino.

USSEAUX
Situato in Alta Val Chisone, Usseaux faceva parte della Repubblica degli Escartons, forma di autogoverno attuata dai popoli occitani del territorio di Oulx, Pragelato, Casteldelfino, Queyras e Briançon tra XIV e XVII secolo, in cui si diffuse la fede valdese. Dopo il trattato di Utrecht nel 1713, la Val Chisone passò sotto il dominio sabaudo.
Il comune è composto da altre quattro borgate: Balboutet, Laux, Pourrières e Fraisse. Qui è ancora possibile vedere i segni delle antiche tradizioni occitane: passeggiando tra le case in pietra e legno addossate le une alle altre, le fontane e gli antichi lavatoi, tra stalle, mulini e forni per il pane ci si immerge nell’antica atmosfera contadina delle vallate alpine.
Poco lontano da Pourrières si trova il Colle dell’Assietta, dove nel 1747 l’esercito dei Savoia, con l’ausilio delle popolazioni locali, vinse una famosa battaglia contro i francesi durante la guerra di successione austriaca.

VOLPEDO
Questo paese dell’alessandrino ha origini antiche, ma è noto soprattutto per aver dato i natali al pittore ottocentesco Giuseppe Pellizza (1868-1907), autore della celebre opera Il Quarto Stato. Tra le vie del paese il visitatore potrà seguire un itinerario attraverso i “luoghi pellizziani”, come la casa natale e lo studio dell’artista ammirando le riproduzioni di dieci sue opere, poste accanto agli scorci che le hanno ispirate.
Nel cuore del paese si incontra l’ottocentesco Palazzo Comunale e la piazzetta Quarto Stato in cui Pellizza realizzò le sue opere a tema sociale, utilizzando i contadini come modelli dal vero. Anche le vecchie mura di impianto cinquecentesco sono legate al pittore, poiché grazie al suo intervento furono salvate dalla distruzione nel 1904.
È da menzionare anche la pieve romanica di San Pietro: un tempo importante centro religioso, fu poi ricostruita nel XV secolo e oggi custodisce pregevoli affreschi quattrocenteschi.

MOMBALDONE
Di origine romana, durante il Medioevo Mombaldone fu dominato dai Marchesi del Carretto e poi dai Savoia.
Immerso nei calanchi, è l’unico centro della Langa astigiana a essere ancora cinto dalle mura originarie: passeggiando per l’unica via centrale da cui si diramano vicoli, cortili e archivolti, sembra di compiere un viaggio a ritroso nel tempo. La Porta d’ingresso ad arco acuto conduce al borgo antico, dove si trovano anche numerose residenze rinascimentali e alcuni edifici religiosi settecenteschi. Sulla sommità del paese si trovano ruderi del Castello, edificato tra il XIII ed il XIV secolo, poi parzialmente demolito nel 1637, la cui presenza è testimoniata da una torre a pianta quadrata.
A nord del ponte sul Bormida, si trova infine il vecchio Molino di Mombaldone (XVI-XVII secolo), essenziale nei secoli passati ma ormai privo delle originarie attrezzature.

NEIVE
Con Neive restiamo nelle Langhe, uno dei distretti vinicoli più famosi al mondo, e più precisamente nella zona del Barbaresco.
Le case dai tetti rossi addossate le une alle altre caratterizzano il centro storico di origine medievale, dalla cui sommità è possibile ammirare la bellissima vista sui vigneti circostanti. Le aziende produttrici di vino della zona sono spesso ospitate da residenze signorili, come quella settecentesca dei Conti di Castelborgo. La dimora più antica è però Casa Cotto, casaforte di un’antica famiglia di banchieri, risalente agli inizi del XIII secolo.
Dello stesso periodo è la vicina Torre dell’Orologio (1224), mentre è più antica la romanica Torre del monastero del X secolo, unica traccia dell’antico centro benedettino di Santa Maria del Piano. Tra gli edifici sacri spiccano invece le due cappelle cinquecentesche di San Rocco e San Sebastiano.

 

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