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9 Settembre 2020

Giornata Mondiale dei Migranti, un’occasione anche per i giovani

Per tutto settembre Torino e il Piemonte ospitano eventi dedicati a chi lascia la propria terra; sabato 12 un pomeriggio per gli under 30

Noemi Casale

Operatrice Caritas con migrante, di schiena

Il 27 settembre è la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Dal 1914 si celebra una giornata dedicata alle migrazioni. L’idea risale a Papa Pio X e inizialmente l’attenzione era per gli italiani che si trovavano all’estero, mentre oggi la ricorrenza è a livello mondiale e guarda in modo più ampio a chi deve lasciare il proprio paese e ai rifugiati. Ogni anno quindi il Pontefice prepara un messaggio relativo a un tema particolare, legato alle migrazioni, sul quale riflettere.
Per il 2020 Papa Francesco ha scelto di dedicare il suo pensiero “al dramma degli sfollati interni, un dramma spesso invisibile, che la crisi mondiale causata dalla pandemia Covid-19 ha esasperato”.

Quest’anno Torino e più in generale il Piemonte sono le sedi designate per gli eventi della 106a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – questa la dicitura completa – che sarà celebrata ufficialmente il 27 settembre con una messa in Duomo, ma saranno molti gli eventi che per l’intero mese mirano a sensibilizzare e coinvolgere tutti nelle riflessioni su questo tema.
Il programma degli appuntamenti, tutti gratuiti, si può trovare sulla pagina dell’Ufficio Pastorale Migranti di Torino, dove si sottolinea la necessità di prenotare per poter garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Fra i tanti, un evento da segnalare è sicuramente quello di sabato 12 settembre nei giardini del Distretto sociale Opera Barolo, in via Cottolengo: si tratta di Grow Up Together, un pomeriggio in cui i giovani saranno protagonisti. «A partire dall’esperienza di ognuno – ci racconta Marco, un giovane educatore – attraverso il dialogo, proveremo a trovare un sogno comune che proporremo come nostro Manifesto al termine dell’incontro, con l’obiettivo di renderlo concreto, insieme».

Per comprendere fino in fondo il significato di questo appuntamento, a cui ragazzi italiani e migranti hanno iniziato a pensare dalla fine del lockdown, ci facciamo aiutare da Giada, una degli organizzatori: «Diverse realtà presenti in città, ad esempio l’Ufficio Pastorale Migranti, la Cooperativa Mirafiori, la Polisportiva San Donato, si sono messe in rete per il progetto Grow Up – ci dice – che mira a sensibilizzare giovani e adulti a una cultura del volontariato e lo sviluppo di comunità. Grow up significa crescere e obiettivi del progetto sono la proposizione di percorsi di crescita e potenziamento delle capacità delle persone, anche attraverso attività artistiche e sportive, e la reciprocità nell’azione di sostegno – continua Giada – superando la distinzione dei ruoli tra chi aiuta e chi è aiutato, perché ciascuno può dare il proprio contributo e mettere a disposizione il suo talento».

Il messaggio del Papa propone una visione di futuro basata su sei coppie di verbi che raccontano valori e prospettive condivisibili e comuni ad altre fedi e visioni più laiche della società. Conoscere per comprendere, farsi prossimo per servire, ascoltare per riconciliarsi, condividere per crescere, coinvolgere per promuovere, collaborare per costruire: queste le parole attorno a cui ruoteranno le riflessioni e il Manifesto che dovrebbe nascere alla fine dell’incontro.

La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è dedicata, ma non riservata solo a chi lascia il proprio paese: ciascuno è invitato a partecipare per costruire una società più inclusiva in cui ognuno sia attore protagonista.

 

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Categorie: Intercultura

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