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11 Settembre 2020
Campus diffuso e No tax area estesa: Unito riparte così
L’Università offre spazi in punti verdi della città per studiare all’aperto e rimodula le tasse esentando chi ha un Isee fino a 20 mila euro
Vincenza Di Lecce
Unito ha rivisto la propria tassazione
Lo studio oltre la pandemia. Fino al 30 settembre, sono 900 i posti per gli studenti in 7 punti verdi della città: le aule studio all’aperto fanno parte di un progetto sperimentale di Città di Torino ed Edisu – Ente per il Diritto allo Studio Universitario, con la collaborazione di Fondazione per la Cultura.
Inoltre l’Università degli Studi di Torino ha messo in atto diverse forme di sostegno del diritto allo studio per affrontare il nuovo anno accademico. Ecco tutte le novità.
LE AULE
Torino città universitaria, letteralmente. Gli spazi dedicati allo studio si integrano ora nel tessuto urbano: «Il progetto Campus Diffuso – spiega alla Stampa l’Assessore comunale alle Politiche Giovanili Marco Giusta – mira a irrobustire le radici di una città universitaria coinvolgendo gli spazi di aggregazione dei e delle giovani». Le aule sono all’aperto, dotate di wi-fi, distributore dell’acqua, igienizzante per le mani e sono attrezzate per studiare comodamente.
I punti verdi coinvolti nell’iniziativa e attivi ancora fino alla fine di settembre sono: Imbarchino 2020 (viale Umberto Cagni 37, Parco Del Valentino) con 42 posti, Il Cortile della Felicità (presso l’associazione Nessuno, via Lombroso 16) con 50 posti, Zoe Community Fest 2020 (corso Ferrucci 65/a) con 300 posti, Estate al Sud (alla Casa nel Parco di via Panetti 1 e nella sede del Cpg Torino, Strada delle Cacce 36) rispettivamente con 30 e 40 posti, Estate in Circolo 2020 (Giardino Pubblico fronte via Giulio 14/A) con 200 posti e infine Sun of a Beach Vol. II (via Cigna 211) con 100 posti.
UNO SPAZIO RICREATIVO E SICURO
Non sono semplici aule studio, ma anche spazi ricreativi. «Lo studio è un’attività complessa che non è fatta solo di applicazione didattica», ricorda il Rettore Stefano Geuna alla Stampa. Bisognava pensare quindi a un modo per garantire alle studentesse e agli studenti luoghi nei quali vivere a pieno la loro esperienza di formazione, anche (e soprattutto) in tempi di pandemia.
«Il Campus diffuso è una sperimentazione unica in Italia – aggiunge Alessandro Sciretti, presidente Edisu – e mette al centro la formazione, la cultura e la comunità di quartiere». Una visione innovativa, dunque, risultato della difficile esperienza a cui il Covid ci ha costretti in questo anno particolare.
RIMODULAZIONE DELLE TASSE
L’Università di Torino riparte anche mettendo in campo forme diverse di sostegno del diritto allo studio. Tra le novità, ci sono l’estensione della No tax area fino a Isee inferiore a 20mila euro e la rimodulazione delle fasce di contribuzione. Per gli universitari part-time, poi, studiare costerà di meno, con una spesa più sostenibile e divisa in quattro rate. Inoltre, gli studenti care leavers (senza una famiglia alle spalle) sono esonerati dalla tassazione. L’importo dovuto si può calcolare dal sito di Unito, dove l’algoritmo inaugurato quest’anno permette di avere un quadro preciso.
Ma non è tutto: Unito offre alle studentesse e agli studenti una parte di lezioni in presenza e garantisce l’intera l’offerta didattica a distanza. Chi si iscrive trova condizioni di studio sicure, nel pieno rispetto delle misure anti-Covid. La qualità delle lezioni è assicurata grazie a soluzioni didattiche integrate: in presenza, in diretta streaming con registrazioni sempre disponibili, attività per piccoli gruppi. Le attività pratiche (laboratori e tirocini) sono organizzate in modalità full immersion, anche per facilitare la partecipazione di chi è fuori sede.
Modelli positivi di azione perfettamente integrati con la città. Per ripartire senza lasciare indietro nessuno.
