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16 Settembre 2020

Diritti e cittadinanza, Torino è Lgbt friendly

Da giorni la cronaca ci ricorda quanto siano ancora radicati i pregiudizi, anche se molta strada è già stata fatta, come spiegano due pagine web di InformaGiovani

Silvia Bruno

Torino Pride

Un’edizione del Torino Pride

La morte di Maria Paola Gaglione – la ragazza 18enne di Caivano inseguita dal fratello mentre era in scooter con il compagno transessuale – ha riportato nuovamente sotto gli occhi di tutti i preconcetti che ancora riguardano le persone Lgbt.
Sono temi indubbiamente delicati e complessi, per cui può essere utile leggere alcuni approfondimenti curati dal Centro InformaGiovani di Torino.

Il primo riguarda diritti e cittadinanza, dove si legge che, almeno dal punto di vista normativo, passi in avanti se ne sono fatti se pensiamo che già 30 anni fa l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito l’omosessualità come una variante del comportamento umano, eliminandola dalla lista delle malattie mentali. Un riconoscimento che va anche incontro ai diversi modi – non discriminatori – in cui nella storia e nelle varie culture sono stati considerati gli orientamenti sessuali. Ad esempio avete mai sentito parlare dei burrnesh? Si tratta persone di sesso femminile che ancora oggi in alcuni paesi balcanici ricoprono ruoli maschili nella loro comunità.

Esistono invece stati in cui l’eterosessualità è l’unico orientamento considerato normale, atteggiamento che porta quindi a una discriminazione (se non incriminazione) delle persone Lgbt. Uno di questi casi è la Russia, dove una legge del 2013 vieta una non ben precisata “propaganda omosessuale nei confronti dei minori”, limitando di fatto la libertà di espressione e manifestazione.

Se parliamo invece di Unione Europea, non esiste una legislazione unica ma valgono le norme dei singoli paesi, nella maggior parte dei casi a tutela delle persone Lgbt. In quasi tutti gli stati è infatti possibile far riconoscere il genere d’elezione cambiando i propri dati anagrafici; per quanto riguarda il matrimonio, invece, 13 paesi riconoscono quello egualitario tra persone dello stesso sesso, altri le coppie di fatto, altri ancora anche il diritto all’adozione.

Venendo all’Italia, se da un lato in Europa siamo stati fra i primi ad avere una legge (la n. 164/1982) che permette alle persone transessuali di effettuare il percorso di transizione e modificare i propri dati all’anagrafe, dall’altro siamo stati tra gli ultimi a dotarsi di una normativa (la n. 76/2016) sulle unioni civili per le coppie dello stesso sesso, che prevede quasi tutti i diritti del matrimonio ma non le adozioni.
L’Italia ha anche leggi e tutele per le persone Lgbt sui luoghi di lavoro, raccolte in un vademecum a cura del Coordinamento Torino Pride Lgbt.

Sì, perché la nostra città può assolutamente considerarsi Lgbt friendly – titolo di un’altra pagina web curata dall’InformaGiovani – grazie alla presenza dagli anni ’70 di un movimento omosessuale (Fuori!, il primo in Italia) che col tempo ha saputo sensibilizzare amministrazioni locali e territorio, fino a creare una rete di servizi ed eventi che fanno di Torino una città accogliente e attenta a questi temi.

Fra le manifestazioni più importanti è d’obbligo citare il Torino Pride (nato del 2006 da un raggruppamento si associazioni, ogni anno verso fine giugno organizza appuntamenti culturali e la parata nelle vie cittadine) e il Lovers Film Festival (ormai una delle più importanti rassegne cinematografiche a tematica Lgbt), ma il vero fiore all’occhiello della nostra città è il Servizio Lgbt del Comune di Torino, istituito nel 2001 e primo ufficio di una pubblica amministrazione dedicato in modo specifico al contrasto delle discriminazioni basate su identità di genere e orientamento sessuale.

Negli ultimi vent’anni poi sono nati molti altri progetti, tra cui il Centro Disturbi Identità di Genere dell’ospedale Molinette di Torino, il polo di servizi CasArcobaleno e il co-housing TO Housing, dedicato a persone Lgbt in difficoltà abitativa.
Se poi torniamo al lato normativo, nel 2016 la Legge Regionale n. 5/2016 contro le discriminazioni ha incluso l’ambito dell’orientamento sessuale e dal 2018 il Comune di Torino ha iniziato la registrazione o trascrizione anagrafica dell’atto di nascita dei figli delle famiglie omogenitoriali.

Infine, Torino Lgbt friendly significa anche cultura e divertimento, ad esempio con bibliografie a tema a cura delle Biblioteche Civiche della Città in collaborazione con il Servizio Lgbt del Comune e il Coordinamento Torino Pride e l’organizzazione di serate in locali come Centralino, PF PortaFortuna o Qimanji.

 

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Categorie: Intercultura

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