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21 Settembre 2020

5G, la tecnologia che divide

Da Roma a Lione, aumentano le manifestazioni contro la quinta generazione di connessione mobile, che per gli esperti però non comporta pericoli per la salute

Vincenza Di Lecce

Disegno di cellulare con scritta 5G collegato ad altri apparecchi

Il 5G ha grandi potenzialità ma genera proteste

Entusiasmi e timori dividono il mondo, l’Europa e anche l’Italia sul 5G: se da un lato, infatti, c’è chi applaude l’arrivo della nuova tecnologia, dall’altro c’è chi protesta e manifesta le sue perplessità a riguardo.

COS’È IL 5G
Il 5G (5th Generation) è la quinta generazione di connessione mobile, che offre grandi potenzialità per lo sviluppo di servizi ai cittadini e alle imprese rendendo gli attuali sistemi di comunicazione estremamente più efficienti. Un’efficacia misurabile non solo in termini di velocità dei collegamenti ma anche, più in generale, in termini di affidabilità, continuità, sicurezza e qualità dei servizi.
In Italia nel 2017 il Ministero dello Sviluppo Economico ha attivato cinque progetti sperimentali (a Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera) e nel 2018 ha lanciato il bando per l’assegnazione delle frequenze sul territorio nazionale. Gli operatori si sono quindi attivati in modo differente in diverse città: Vodafone per Roma, Milano, Bologna e Napoli, Tim in città come Torino, Genova, San Remo, San Marino, Bari e Matera, mentre WindTre ha puntato su Prato e L’Aquila.

I DUBBI PER LA SALUTE
Un certo numero di cittadini si dice però contrario a questa nuova tecnologia e chiede garanzie e tutela per la salute, minacciata da quella che definisce “un’overdose elettromagnetica senza precedenti nella storia dell’umanità”.
Alleanza Italiana Stop 5G è il gruppo che si è fatto promotore della campagna, scendendo in piazza il 12 settembre scorso nella manifestazione nazionale contro il 5G tenutasi a Roma: “Per la moratoria – scrive Maurizio Martucci, giornalista e portavoce del gruppo – la Costituzione, le libertà e l’autodeterminazione digitale, per rinnovare al governo la richiesta di un’urgente sospensione della pericolosa sperimentazione dell’”internet delle cose” che inevitabilmente avrà ripercussioni sociali, sanitarie, ambientali e geopolitiche, minando libertà personali (su tutte quella di non essere irradiati, obbligandoci a vivere con un’antenna a distanza ravvicinata)”.
Sono 340.000 le firme consegnate al Ministero della Salute, un dossier all’Istituto Superiore di Sanità, 600 i Comuni dichiaratamente contrari.
Sfidando il Covid, 19 settembre scorso l’Alleanza Europea Stop 5G ha organizzato una grande manifestazione di protesta a Lione.

PARLA L’ISS
La scienza ufficiale, attraverso l’Istituto Superiore della Sanità (Iss), ha quindi deciso di esprimersi sull’argomento per tranquillizzare i cittadini.
Si parte dall’assunto che “l’evoluzione della telefonia mobile – spiega il ricercatore Alessandro Polichetti in un report pubblicato dall’Iss  – è stata caratterizzata da una copertura del territorio sempre più fitta”. Un numero sempre maggiore di antenne serve aree di dimensioni sempre più ridotte: lo scopo è quello di limitare il numero di persone che utilizzano contemporaneamente il servizio nella stessa area (o cella). “Per coprire celle più piccole – continua Polichetti – sono necessarie potenze sempre più basse, con una conseguente riduzione dei livelli ambientali di campo elettromagnetico cui possono essere esposte le persone”.
Inoltre, le dimensioni ridotte delle celle portano anche a una maggiore vicinanza tra telefoni cellulari e antenne fisse, con il conseguente abbassamento delle potenze emesse dai telefoni cellulari e quindi delle esposizioni degli utilizzatori.
Le emissioni dovranno in ogni caso rispettare i limiti precauzionali fissati dalla normativa nazionale: “L’installazione di nuove antenne – spiega ancora Alessandro Polichetti – in siti dove queste sono già presenti, infatti, non può portare a un superamento dei valori di attenzione precauzionali, in quanto essi sono espressi in termini di valori complessivi dovuti a tutte le antenne che generano i campi elettromagnetici presenti in ogni punto dello spazio”.

 

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Categorie: Tecnologie

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