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25 Settembre 2020

Università Popolare: la cultura per tutti

Abbiamo intervistato il coordinatore didattico della fondazione torinese che da più di un secolo offre un’istruzione a chiunque abbia voglia di imparare

Adele Geja

Lezione in aula universitaria, foto in tono blu - Università popolare

L’Università Popolare offre 120 corsi serali

Sono oltre 100.000 le persone che negli ultimi 25 anni hanno frequentato i corsi della Fondazione Università Popolare di Torino (Unipop), che dal 1900 opera nell’ottica della formazione permanente dell’adulto e della diffusione della cultura.
I 120 corsi serali, suddivisi tra i dipartimenti Linguistico, Umanistico e Scientifico, sono tenuti da docenti qualificati e sono accessibili senza alcuna limitazione. Il binomio tra istruzione di qualità e prezzi popolari –l’iscrizione annuale costa infatti 150 € e dà diritto a seguire tutti i corsi, ad eccezione di quelli a numero chiuso – rende la fondazione un vero e proprio veicolo di cultura cittadina, che ogni anno conta tantissimi iscritti.
Oltre alle lezioni standard, agli sono offerte studenti diverse possibilità, come la preparazione per il First Certificate in English  o i corsi di aggiornamento per gli insegnanti della scuola secondaria. Una speciale attenzione è infine riservata ai giovani, sia delle scuole superiori (per i quali sono previste certificazioni convertibili in crediti formativi) sia universitari, che possono effettuare i tirocini curriculari presso le classi dell’Unipop.

Il nuovo anno inizierà il prossimo 27 ottobre e proseguirà fino al 31 maggio 2021. Per capire meglio come si terranno i corsi nei prossimi mesi e come l’Università Popolare ha gestito la didattica a distanza durante la quarantena abbiamo fatto qualche domanda al dottor Enrico Panattoni, coordinatore didattico della Fondazione.

Come saranno organizzate le lezioni del nuovo anno accademico?
«Stiamo lavorando all’elaborazione di soluzioni concrete per riprendere in presenza, nel rispetto di tutte le misure anti Covid. L’unica certezza per ora è che tutti i corsi saranno disponibili online, in un’apposita sezione del sito. Si sta pensando però anche a un parziale rientro in aula, con misurazione della temperatura in ingresso, tracciamento degli studenti, riduzione della capienza delle aule e lezioni in diretta streaming, per garantire la fruibilità delle lezioni al 100% degli utenti».

Come avete gestito il lockdown?
«Dopo la prima settimana di quarantena i corsi sono stati immediatamente riconvertiti telematicamente, secondo diverse modalità. La maggior parte degli insegnanti faceva lezione in diretta tramite Zoom, Skype o Meet, alcuni assegnavano ai propri allievi compiti da svolgere e li correggevano tramite e-mail e gruppi WhatsApp, altri invece hanno preferito registrare le lezioni e caricarle sul nostro canale YouTube. Inoltre, a tutti gli iscritti è stato regalato un mese aggiuntivo di corsi, che infatti sono proseguiti fino a fine giugno. Siamo soddisfatti delle lezioni a distanza, anche se non potranno mai sostituire l’attività in presenza: la nostra Fondazione è basata al 50% sulla cultura e al 50% sulla socializzazione. Per la maggior parte degli studenti infatti, fare lezione dal vivo è fondamentale, dal momento che l’Unipop è anche un posto dove si stringono relazioni, ci si confronta, si chiacchiera a fine lezione e si conclude l’anno con una pizzata collettiva».

Cosa ha significato per voi continuare a fare cultura durante la quarantena?
«Proseguire il nostro lavoro anche in un momento così difficile è stato fondamentale, poiché abbiamo offerto ai torinesi un supporto importante mentre erano chiusi in casa. Diffondere istruzione a un prezzo popolare è la nostra missione dal 1900: cultura significa crescita personale, ma anche e soprattutto libertà di pensiero. Siamo ormai un punto di riferimento per la città e abbiamo allievi di qualsiasi età, lingua, provenienza geografica e ceto sociale: crediamo sia giusto dare la possibilità di istruirsi a tutti, anche a chi non ha potuto studiare da giovane. Interrompere i corsi durante il lockdown sarebbe stato un grave errore. Inoltre, la quarantena ha ispirato due nuovi corsi attivi quest’anno: Scopri la tua creatività e crea la vita che desideri e Leggiamo, per piacere!. Il primo, che ha l’obiettivo di scoprire e sviluppare le abilità creative del singolo, fa riferimento ai nuovi passatempi scoperti durante i mesi passati tra le mura domestiche, mentre il secondo, visto il considerevole aumento della lettura durante la quarantena, vuole indirizzare la scelta del singolo, capendone le esigenze di lettura e fornendo consigli personalizzati».

 

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Categorie: Formazione

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