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30 Settembre 2020

Briciole di sostenibilità: l’eco-blogger Brigliole si racconta

Una chiacchierata con la giovane rivolese che su Instagram condivide il suo percorso verso uno stile di vita a basso impatto

Fabiana Re

Ragazza con occhiali, capelli castani e canotta blu su sfondo di foglie - Brigliole

Sulla sua pagina Ig Brigliole Daniela si occupa di stili di vita sostenibili

È spontanea e animata da una passione genuina: si chiama Daniela e nell’estate 2019 ha creato la pagina Instagram Brigliole, guidata dal suo interesse per la sostenibilità. Nell’arco di pochi mesi il blog è diventato luogo di aggregazione virtuale di una comunità attenta ai piccoli gesti quotidiani in difesa del pianeta.

Presentati ai nostri lettori. Chi si nasconde dietro Brigliole?
«Abito a Rivoli e ho 23 anni. Mi sono laureata in Lettere a luglio. Ho aperto questa pagina un po’ per caso: mi piaceva l’idea di gestire un blog, da quello su Tumblr quando ero più piccola a uno sulle foto, poi sui libri… Ho realizzato che facevo sempre le filippiche sull’ambiente ai miei amici, che mi hanno suggerito: perché non scrivi di questo?. Così ho fatto e uno dei miei primi post, il 30 luglio dello scorso anno, è stato scelto come foto del giorno dal Negozio Leggero per il Plastic Free July: mi ha dato una carica incredibile e ho realizzato che la pagina funzionava. Il mio obiettivo non è insegnare, ma raccontare la mia esperienza nel rendere il mio stile di vita più sostenibile. Il nome stesso del blog nasce da “briciole”, perché mi occupo di piccole azioni, e “bottiglie”, perché sono una fan sfegatata delle borracce. L’ho inventato io! È una parola così felice, secondo me quando la pronunci sorridi».

Quando nasce il tuo interesse per la sostenibilità?
«Durante gli anni del liceo ero molto consumista: compravo di tutto, soprattutto libri e cancelleria. Ho capito di avere davvero troppi oggetti e ho diminuito gli acquisti per prima cosa, poi una tira l’altra. Ho iniziato a ragionare di più sugli acquisti necessari. Il terzo step è stato comprare cose durevoli, in modo da ridurre i rifiuti. Il risparmio è incredibile».

Come hai mosso i primi passi nel mondo di Instagram?
«Ho cominciato come anonima, palesando il mio volto solo dopo i 100 post, i miei follower sono tutte persone che non conosco. Solo allora ho pubblicato una mia breve descrizione e nessuno si aspettava che fossi una 23enne di Rivoli. Il mio pubblico non ha una crescita esponenziale ma mi piace la comunità che si è creata, perché ho contatti con la metà delle persone che mi seguono e condividiamo un interesse. So di non avere l’autorevolezza di dare informazioni scientifiche: reputo la mia pagina un diario condiviso con altri, che possono a loro volta darmi dei consigli su come rendere il mio stile di vita più sostenibile. Per esempio, una volta ho pubblicato la foto di una bottiglia di plastica di ketchup vuota, per chiedere consigli su come sostituire la marca. Ho avuto oltre 80 commenti! Molti mi hanno consigliato di autoprodurre, altri di acquistare la salsa in bottiglie di vetro della Cirio. In un anno ho imparato molto dalle persone che mi seguono».

Quanto tempo dedichi a Brigliole e quali progetti hai per il futuro?
«In una settimana cinque ore piene, non solo per i post ma soprattutto per le interazioni con le persone che mi seguono. Parlo molto in privato con i miei follower, la gente ha bisogno di condividere la propria passione. Per quanto riguarda il futuro, so che un profilo Instagram con un pubblico fidelizzato può guadagnare bene, soprattutto nel mondo della sostenibilità che ormai si sta imponendo come una moda. Io preferisco però non renderlo un lavoro: Brigliole è il mio diario in cui racconto progressi e fallimenti e non voglio lucrarci perché temo che perderebbe in sincerità».

Quale consiglio daresti a una persona che vuole approcciarsi a uno stile di vita a basso impatto?
«Io direi: scegli un aspetto che secondo te è più problematico e parti da lì. Il bagno straripa di flaconi? Smetti di acquistare prodotti di cosmetica e una volta terminati acquistane di più sostenibili. Sei sommerso dai vestiti? Dona quelli in eccesso e sei hai bisogno di un capo ricerca le marche che sono più rispettose dell’ambiente e dei lavoratori. In questo modo, lavorando per piccoli obiettivi, tutto diventa più fattibile. E poi acquista una borraccia! Torino è piena di fontane, è inammissibile che si acquisti ancora una bottiglia di plastica. Segnalo inoltre il sito Fontanelle.org, una mappa interattiva che le indica e sulla quale è possibile aggiungerne altre».

 

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Categorie: Ambiente

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