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6 Ottobre 2020

Humanature, in mostra l’uomo e la natura

Fino al 10 ottobre la White Lands Art Gallery, attiva dallo scorso anno, ospita le opere di otto artisti contemporanei

Fabio Gusella

Ovale blu di stoffa da cui emergono sagome - Mostra Humanature

Un’opera di Jack Tuand alla mostra Humanature

Artissima, la grande kermesse dell’arte, quest’anno non si potrà tenere a causa del Covid; ciononostante, dal 21 al 28 settembre scorso 34 gallerie torinesi hanno spalancato le porte attirando centinaia di visitatori.
A questa rete espositiva, soprannominata Exhibi.To, ha partecipato anche la White Lands Art Gallery, inaugurata nel dicembre 2019 in via Andrea Doria 19. Fino al 10 ottobre lo spazio ospita una mostra collettiva intitolata Humanature, che raccoglie tele e sculture di otto artisti contemporanei con un filo conduttore: l’incontro-scontro tra uomo e natura da una parte e fra l’umanità e la sua stessa natura dall’altra.

OPERE TORINESI
Cominciamo da due autori torinesi di nascita – Jack Tuand e Gilda Brosio – e uno di adozione, Santo Tomaino. Il primo, al secolo Giacomo Di Corato, 28 anni, fa un uso quasi esclusivo del blu: all’indomani di un lutto non è più riuscito a vedere altre tonalità, percependo in questo colore la somma di tutti gli altri e in ogni tela una pagina di diario. «Parlo di cose personali, – racconta – ma in maniera celata, implicita». Altrettanto nascoste nelle sue opere sono le ombre di dita e di volti intrappolati dietro un velo: fantasmi che brancolano in cerca di altri fantasmi, volumi che cercano i soggetti a cui appartenevano.
Gilda Brosio, 65 anni, è presente alla mostra con una scultura in cui la natura riconquista i propri spazi, rappresentati da fili d’erba realizzati in rame che si fanno strada nella fenditura di una piastrella.
Santo Tomaino invece, classe 1954, calabrese di origine, si è ispirato al celebre ninfeo sotterraneo della Villa di Livia a Roma rappresentando alcuni fiori “esplosi” sulla tela.

LIBRI SCOLPITI E OSSI DI SEPPIA
È possibile scolpire un libro? Ci è riuscito Marco Cordero (1969), che ha lavorato la carta con gli stessi attrezzi con cui viene scolpito il marmo; l’aspetto più sorprendente è che pare abbia trovato più resistente la carta.
Veniamo a Lorenzo Gnata, artista biellese di 23 anni affascinato dal tema della “sospensione”: Sospesi è infatti il titolo di un collage in cui i soggetti di alcune fotografie galleggiano in un non-luogo giallo evidenziatore. Interessante anche la tecnica utilizzata per l’altra opera esposta, Infrasottili: sagome umane in miniatura “scolpite” tramite una penna 3d a partire da una fotografia.
Il rapporto fra uomo e natura è centrale per l’artista di origini genovesi Marcella Tisi, già autrice delle due sculture intitolate Cosmo e Lunare, inserite nel giardino del Campus Luigi Einaudi. Altrettanto “lunari” risultano i paesaggi esposti, realizzati dalla pittrice applicando sabbia su tela.
Molto sensibile al tema dell’infinito, poeticamente legato al concetto di natura, è lo scultore Gabriele Garbolino (1974), presente in mostra con la testa in alluminio di un nuotatore, immortalato nell’istante in cui emerge dall’acqua. In realtà, le teste scolpite sono due, l’una il riflesso dell’altra, e la bocca spalancata nel respiro è perno e confine del Doppio.
Concludiamo il nostro percorso con l’artista pinerolese Anna Guazzotti (1987), che espone alcune incisioni su ossi di seppia e un insieme di disegni realizzati tramite nerofumo e china, presentandoci un habitat onirico da cui emergono demoni ancestrali e fossili mitologici.

UNA SCOMMESSA AMBIZIOSA
White Lands si dichiara “ambiziosa”: se da un lato intende accogliere nel mondo dell’arte il digitale – affermatosi in tutta la sua forza con le mostre virtuali inaugurate durante il lockdown – dall’altro desidera valorizzare un’offerta culturale incentrata sulle persone, sul contatto fisico e visivo con le opere e con gli artisti.
Mentre molte gallerie abbassano la saracinesca per sbarcare sul web, in via Doria si scommette ancora sullo spazio espositivo “offline”, che oltre a ospitare lavori ed esposizioni vuole anche essere – con tutte le precauzioni del caso – uno spazio di incontro e convivialità per i visitatori. Quanto all’offerta, White Lands intende bilanciare antico e contemporaneo, mettendo in mostra tanto libri antichi quanto opere come quelle esposte in Humanature.

 

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Categorie: Cultura

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