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27 Ottobre 2020

Tutti i vincitori del Lovers Film Festival

Si è conclusa domenica 25 ottobre la 35a edizione del primo festival di cinema a tema Lgbtq+ d’Europa, diretto quest’anno da Vladimir Luxuria

Vincenza Di Lecce

Vladimir Luxuria sul palco del Lovers Film Festival

Vladimir Luxuria sul palco del Lovers Film Festival

Sul grande schermo tutti i colori dell’amore: storie di famiglie, separazioni, omofobia e transfobia, immigrazione e lotta alla discriminazione. Ma, sopra ogni cosa, storie d’amore. In tutte le sue forme. Tutto questo è stato Lovers, il festival cinematografico sui temi Lgbtq+ che avrebbe dovuto tenersi ad aprile e che, a causa dell’emergenza Covid, è terminato domenica al Cinema Massimo.
Quattro le sezioni competitive e una giornata, quella di chiusura, che ha visto la partecipazione di Achille Lauro con l’esposizione della sua opera Love is Love  presso il Museo Nazionale del Cinema e con un’intervista in un talk in streaming con Vladimir Luxuria, direttrice artistica di questa 35esima edizione.
Ecco tutti i vincitori.

LUNGOMETRAGGI: ADAM
Adam, di Rhys Ernst, si aggiudica la sezione lungometraggi All the Lovers, “Per aver portato alla luce con onestà e naturalezza – commenta la giuria, composta da 5 studenti dell’Università di Torino e coordinata da Pietro Turano – numerose dinamiche e limiti che abitano ognuno e ognuna di noi, ribaltando i contesti e il concetto di norma”. Quello del film premiato, infatti, è un microcosmo in cui la norma diventa minoranza e viceversa e fa emergere così le presunzioni, le convinzioni e tutti i paradossi della stessa comunità Lgbtq+.
“Per il coraggio – continua la nota della giuria – di mettersi completamente in discussione, esattamente come ogni giorno mettiamo in discussione i sistemi precostituiti ed eteronormativi che permeano la società. Per il virtuoso utilizzo dei mezzi del cinema e del linguaggio universale della commedia, in particolare attraverso una sceneggiatura perfettamente corale, brillante, mai banale”.

DOCUMENTARI: ALWAYS AMBER
Vincitore della sezione Real Lovers (documentari) è Always Amber di Lia Hietala e Hannah Reinikainen. Un premio al senso di onnipotenza e speranza che una storia raccontata bene come questa può lasciare addosso. La giuria, formata questa volta da 5 studenti della Scuola Holden e coordinata da Sofia Viscardi, ha scelto questo titolo “Perché è innovativo, onesto, profondo e ti accompagna all’interno della tematica in modo travolgente”. Uno sguardo che non ha filtri su una storia che dovrebbe riempire il cuore di più persone possibili.
Una menzione speciale, poi, a Welcome to Chechnya di David France. “Crediamo tutti – continua la nota della giuria – che sia importante che si parli urgentemente del tema proposto e ci ha colpiti la qualità e la profondità dell’inchiesta proposta”. Il documentario racconta la persecuzione contro la comunità Lgbtq+ e verso gli attivisti che si espongono a enormi pericoli per salvare le vittime da torture e brutalità che imperversano nella Repubblica Russa di Cecenia.

CORTOMETRAGGI: LA TRACTION DES PÔLES
Il premio nella sezione dedicata ai cortometraggi va a La traction des pôles (Magnetic Harvest), di Marine Levéel: «Avvalendosi di una splendida fotografia dai toni luminosi – ha motivato la giuria, composta da 5 studenti del Dams dell’Università degli Studi di Torino e coordinata da Barbara Sorrentini – la regista riesce a far riflettere con ironia e intelligenza sull’amore omosessuale ai tempi delle app di dating e sull’importanza di riuscire a esprimere i propri sentimenti”. Un modo, questo, per combattere la solitudine che spesso attanaglia i giovani di questa epoca.
Menzione speciale, poi, a Sirens di Juli Tudisco: una visione femminista in una rilettura sovversiva del mito della sirena. Non più portatrice di morte, ma liberatrice.

PREMIO GIO’ STAJANO: ALICE JÚNIOR
La pellicola vincitrice del Premio Gio’ Stajano, che Lovers dedica alla memoria di una delle figure più importanti e significative della cultura Lgbtq* italiana, è Alice Júnior di Gil Baroni (a cui sono stati assegnati anche il Premio Torino Pride e quello Giuria Young Lovers): la storia del percorso transgender di Alice raccontata “con leggerezza – commenta il comitato di selezione del festival – ironia, ma anche con grande forza, determinazione e umanità”. Contro tutte le forme di omolesbotransfobia.
Un’edizione, questa, che Vladimir Luxuria ha definito “combattente e resiliente”. Come dev’essere la lotta alla discriminazione, in ogni sua forma.

 

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Categorie: Cultura

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