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6 Novembre 2020

I book club, spazi di cultura condivisa

Luoghi fisici o virtuali in cui scambiarsi opinioni su romanzi e saggi: chi ha detto che la lettura sia un hobby per persone solitarie?

Fabiana Re

Due persone che leggono libri - book club

I book club sono gruppi di persone che si ritrovano per parlare di libri

È il passatempo individuale per eccellenza. Pagine fruscianti da sfogliare (o un e-reader per i più tecnologici), un luogo tranquillo in cui rifugiarsi, un testo in cui immergersi. Stiamo parlando della lettura.
Eppure, una volta concluso un libro, accade talvolta di percepire un pungente senso di insoddisfazione. L’atto solitario del leggere pare incompleto: si vuole parlarne con qualcuno, ad esempio per fare commenti su personaggi e finale se si tratta di un romanzo, condividere gli entusiasmi o le critiche. È per dar voce a questa esigenza sociale dei lettori che fioriscono i book club.

IL CLUB DEL LIBRO: LA DISCUSSIONE È ONLINE
Si tratta di gruppi di persone che, di mese in mese, scelgono un titolo da leggere e si incontrano per scambiarsi opinioni al riguardo. Grazie al potere di internet sempre più club nascono in versione digitale, sotto forma di chat Facebook o Telegram.
L’esempio più eclatante di “gruppo 2.0” è il Club del Libro, la prima grande community letteraria che dal 2009 aiuta migliaia di bibliofili a ritrovarsi in rete. Ogni 30 giorni viene democraticamente votato dagli utenti iscritti il libro del mese, oggetto di discussione allo scadere del periodo. Il forum del sito diventa così una piazza in cui persone di ogni età, provenienza geografica ed estrazione sociale esprimono il proprio parere. I vantaggi? Un ampio ventaglio di prospettive diverse che consente di instaurare una discussione costruttiva e ampliare le proprie vedute.

I GRUPPI DI LETTURA TRADIZIONALI
Per chi, intimorito dalle grandi piazze virtuali, preferisce stabilire un contatto più diretto e personale con gli altri lettori, un book club tradizionale è la scelta giusta. Formato da un numero ristretto di persone, il gruppo si incontra fisicamente una volta al mese nei luoghi più disparati, dalle biblioteche ai bar, magari sorseggiando una bevanda calda.
L’obiettivo – scambiarsi opinioni – non cambia, ma cambiano le modalità: non si digita la propria idea sulla tastiera di un pc ma la si discute a voce, guardando negli occhi gli altri lettori. Certo, l’emergenza sanitaria in corso non rende facile la vita di questi club, che tuttavia hanno imparato ad aggirare l’ostacolo e organizzare gli incontri su piattaforme virtuali.

UN BOOK CLUB TORINESE: UNA MOLE DI LIBRI
A Torino esistono vari gruppi di lettura: ne è un esempio Una Mole di Libri, nato nel settembre 2018 come “presidio fisico” sabaudo del virtuale Club del Libro. Secondo la referente Giulia Diana, nel creare un book club «è importante darsi delle regole stabilite insieme e condivise» ma senza rigidità, per plasmarle a seconda dell’evoluzione del gruppo.
Di questo club tutto al femminile le partecipanti apprezzano soprattutto lo scambio vis-à-vis, impossibile nei gruppi online. Oriana, una delle lettrici, parla della «magia dell’incontro di persona, fatto non solo di parole, ma anche di comunicazione non verbale, sguardi, sorrisi, risate». Pazienza se in questo periodo gli incontri si spostano su Zoom o Skype: anche via webcam «essendoci uno scambio di opinioni più vivace si può spaziare di più», fa notare Francesca, un’altra iscritta.

PERCHÉ ENTRARE IN UN GRUPPO DI LETTURA?
Partecipare a un book club è un’occasione di crescita personale. In primis, stimola la lettura: sapere che entro fine mese bisogna terminare un romanzo incoraggia a non indugiare nel binge watching su Netflix e a prendere in mano il libro scelto senza lasciarlo sul comodino come elemento d’arredo. Non vorrete mica farvi svelare il finale dagli altri lettori?
Un gruppo di lettura tradizionale rafforza inoltre le tanto ambite soft skill, creando confronto e dibattito tra i partecipanti. Ogni lettore è infatti chiamato a parlare in pubblico e a esprimere la propria opinione, entrando al contempo in contatto con riflessioni anche diametralmente opposte alle proprie.
Come dei piccoli ribelli, i book club sradicano l’autoritarismo dei critici letterari, che con le loro recensioni definiscono un libro come un capolavoro o un totale fallimento. Dimostrano che non esiste una visione univoca di un romanzo: nei gruppi di lettura il giudizio è sempre sfaccettato e costruito sulla base di una discussione tra pari.

 

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Categorie: Cultura

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