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15 Dicembre 2020

Kamala Harris, simbolo della speranza Usa

Con milioni di fan e altrettanti hater, è la prima donna vicepresidente degli Stati Uniti: ripercorriamo insieme la sua storia per scoprire quali sono le sue proposte politiche

Giovanni B. Corvino

Kamala Harris con giovani sostenitrici

Kamala Harris è la prima Vicepresidente donna degli Stati Uniti (Ph. credits)

Con il voto dei cosiddetti Grandi elettori, si sono ufficialmente concluse le elezioni presidenziali statunitensi, che hanno designato Joe Biden come prossimo inquilino della Casa Bianca e Kamala Harris come sua vice.
Conosciamo allora un po’ meglio questa donna di 56 anni, con origini indiane e giamaicane, che non ha mai permesso al colore della sua pelle di rappresentare un limite in un’America ancora poco tollerante.

CONTRO I REATI GRAVI…
Otto anni dopo aver superato l’esame di avvocatura diventa Assistente Procuratore Distrettuale di San Francisco. Grazie al suo lavoro viene promossa a capo della Career Criminal Division, con il compito di coordinare soprattutto casi di omicidio, rapina e violenza sessuale.
È in questi anni che mostra di essere una donna dal grande senso di giustizia, tanto che non esita a scontrarsi con un suo superiore per divergenze di vedute sulle questioni legate ai minori. A causa di ciò Kamala si vede ridurre le proprie mansioni, ma piuttosto che rassegnarsi lascia il suo incarico per dedicarsi ai casi di bambini maltrattati, abusati o abbandonati.
Divenuta nel 2003 la prima Procuratrice Distrettuale afroamericana in California, il suo impegno per la sicurezza pubblica non manca a raggiungere traguardi importanti, perché in sei anni fa aumentare il tasso di condanna per reati gravi dal 50% al 76%. Il suo impegno nella lotta al crimine riguarda principalmente le condanne per omicidio, per le quali ottiene una condanna nell’87% dei casi e del 90% se vi era l’uso di una qualsiasi arma.

LOTTA ALLA POVERTÀ E PRIVACY
Considerevole è anche il suo impegno legato al contrasto delle povertà. A seguito della crisi degli sfratti che colpisce gli Stati Uniti nel 2010 per via di gravi problematiche economiche, Harris combatte contro i mutui ipotecari accusando cinque finanziarie di aver agito illegalmente. Successivamente a quest’esperienza collabora alla promozione di una delle più apprezzabili protezioni negli Usa contro le strategie aggressive (e talvolta poco legali) di esproprio abitativo.
Il suo contributo è anche importante per il diritto alla riservatezza dei dati nel mondo digitale. Con la concretizzazione di una Privacy Enforcement and Protection Unit, un accordo con Apple, Amazon, Google, Hewlett-Packard, Microsoft, Research in Motion e Facebook garantisce oggi agli utenti di essere consapevoli circa quali informazioni sarà richiesto di condividere.

LE SUE PROPOSTE
Fortemente contraria alla pena di morte, da lei ritenuta una pratica immorale oltre che «un grave abuso dei dollari dei contribuenti», è convinta però anche che ogni caso andrebbe trattato singolarmente.
È stata però la morte di George Floyd  a riaccendere la sua attenzione verso una giustizia più equa. Non solo è scesa in piazza insieme ai manifestanti del movimento #blacklivesmatter, ma ha anche denunciato attraverso il suo profilo Twitter il triste episodio di Breonna Taylor, giovane afroamericana uccisa da agenti della polizia di Louisville, non incriminati per il loro omicidio.
Come è stato scritto dal New York Times: “L’atmosfera che si è creata in seguito agli eventi di Minneapolis ha fatto sì che fosse necessario un candidato Vicepresidente che potesse parlare con grande autorità di questioni come il razzismo sistemico, la polizia e le disuguaglianze sociali e non c’è dubbio che Harris sarà chiamata a farlo”. A tal proposito, prima della sua nomina dichiarava: «È ora di finire l’incarcerazione di massa. Questo significa legalizzare la marijuana, nuove riforme penali e l’abolizione delle carceri private. Insieme alla formazione professionale e all’istruzione, queste azioni riducono il crimine e aiutano le comunità».
Sulla scia di questo pensiero condiviso da milioni di americani, Kamala Harris ha avuto il supporto politico di un popolo stanco delle continue tensioni razziali, che non permettono una piena inclusione sociale degli afroamericani e di tutti i gruppi minoritari.

 

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Categorie: Intercultura

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