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20 Dicembre 2012

App e LIM, la scuola è touch

L’esperienza di un tecnico delle comunicazioni torinese che col suo lavoro prova a portare fra i banchi applicazioni per imparare e lavagne interattive per insegnare

Giulia Ongaro

LIM, Lavagna Interattiva Multimediale

Ancora poche scuole hanno adottato le lavagne multimediali

Mentre in migliaia si affollano al concorso per insegnanti, c’è chi sta aiutando le scuole in modi diversi. Abbiamo parlato con Domenico Candela, un ragazzo che si occupa, tra l’altro, delle LIM, le Lavagne Interattive Multimediali.

DA TORINO UN’APP PER L’APPRENDIMENTO
Domenico ha 38 anni ed è un tecnico delle comunicazioni. Negli ultimi anni, per ragioni varie, si è avvicinato allo sviluppo di progetti che uniscano le nuove tecnologie al mondo della scuola e dell’apprendimento.
Il primo esempio è i-Lexis, un’applicazione per iPad sviluppata insieme ad Alessandro Benedettini. «L’applicazione vuole essere un supporto per i bambini con problemi e disturbi del linguaggio – spiega Domenico – l’ abbiamo progettata in modo che sia intuitiva e semplice da usare, e soprattutto in modo che ogni utente la possa personalizzare. È scaricabile da

un anno e la stiamo ancora migliorando, perché è un tipo di lavoro per cui serve non solo la competenza tecnica, ma anche l’esperienza».

LIM A SCUOLA, A COSA SERVE?
Domenico ha anche un figlio che fa le elementari ed esse

ndo interessato alle tecnologie in ambito scolastico ha fornito alla sua scuola primaria una Lim, la Lavagna Interattiva Multimediale. Da lì ha cominciato a collaborare con la UniDida, che fornisce le lavagne a tutte le scuole del Comune di Torino.
«Le Lim ormai stanno sostituendo le lavagne classiche – racconta – sono paragonabili a dei giganteschi tablet da controllare con la penna o con la mano. L’importante è che le classi sfruttino il potenziale multimediale, ci sono software e applicativi adatti a tutte le materie e a tutti i gradi di studio». Anche se sembra un’idea futuristica, l’inserimento di questi materiali a scuola è più semplice di quanto si pensi: «I bambini si adattano subito a questi materiali e anche per gli insegnanti è facile capirne il funzionamento».

LIM A SCUOLA: SOGNO O REALTA’?
Purtroppo, però, le LIM faticano a trovare posto nelle scuole. Domenico ci fa il quadro della situazione: «Ormai, le LIM dovrebbero messere usate dalla primaria all’Università, sono molto più utili che i proiettori. Purtroppo, però, le scuole non hanno fondi, quindi magari ogni istituto ne ha uno che viene usata a turno da tutte le classi, come laboratorio. Peccato che così si perda gran parte dell’utilità del materiale multimediale, tanto vale non installarle».
I problemi però non finiscono qui: «In altri casi  – racconta ancora Domenico – le LIM arrivano, ma ci sono problemi per l’installazione. E pensare che ormai sono stati progettati anche i banchi multimediali, uno per ogni alunno. Per ora, però, sono solo in sperimentazione».

Cosa pensate dell’utilizzo delle tecnologie a scuola?

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Categorie: Formazione

Commenti (4)

  1. Nino Orefice ha detto:

    E’un ennesimo tentativo di far regredire la scuola.

    Le nuove tecnologie e l’uso inappropriato di queste

    sia a scuola che a casa causano disturbi gravi sullo

    apprendimento e ancor di più sulla socialità.

    Distraggono dallo studio e interferiscono con i

    processi di apprendimento.

    Il loro uso deve essere considerato un valore

    aggiunto , e usato in modo molto discreto .

    E poi se la scuola non ha fondi per comprare i

    gessetti,non si capisce perchè debba spendere

    un mare di soldi per questi ausili didattici !

  2. Luisa ha detto:

    La tecnologia nella scuola non è solo un sogno ma una realtà concreta proprio a Torino con il software interattivo sviluppato appositamente per realizzare attività didattiche dalla Unidida : http://www.unidida.com

  3. Lucia ha detto:

    Sono insegnante elementare in un quartiere disagiato della periferia di Taranto: abbiamo una LIM in ogni aula. La scuola non ha speso un soldo, abbiamo usato i fondi Fesr. Purtroppo c’è da dire che chi ha installato le LIM non è stato proprio bravo, così solo poche sono utilizzabili. La mia è usata senza tregua da me e alunni, per studiare, consolidare, perlustrare… Ha attratto a sè le attenzioni degli alunni meno studiosi, ha entusiasmato i più bravi… quindi: LIM? Perchè no?

  4. Laura ha detto:

    Abbiamo analizzato il livello di digitalizzazione della scuola italiana in alcuni post di cui vi allego il link: http://www.equilibridigitali.it/la-lunga-marcia-della-scuola-digitale/
    e continueremo a farlo anche dal punto di vista dell’apprendimento. La scuola digitale sarà una realtà; che la cosa piaccia o meno ai protagonisti di questa trasformazione non penso interessi molto al Ministro, quindi la cosa più intelligente da fare è capire, guardarsi attorno e accompagnare i futuri allievi e insegnanti in questo nuovo modo di pensare l’istruzione!

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