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8 Gennaio 2013

Alla scoperta del drone

La Coordinatrice del Servizio di Sicurezza Urbana della Polizia Municipale di Torino spiega come funziona questo “occhio” che dall’alto sorveglia la città

Viviana Villani

drone Polizia Municipale

Il drone utilizzato dalla Polizia Municipale

Da qualche mese nel cielo di Torino può capitare di vedere un piccolo apparecchio che si sposta sopra le strade e le piazze: è un drone, utilizzato dalla Polizia Municipale ad esempio contro i parcheggiatori abusivi o lo spaccio di droga.
Per saperne di più siamo andati nella sede dei Vigili Urbani, in via Bologna 74, a parlare con la dottoressa Paola Loiacono, Coordinatrice del Servizio di Sicurezza Urbana.

Come è nata l’idea di un drone e quando è stato utilizzato la prima volta?
«Abbiamo ottenuto una collaborazione con la società Aerialview, che opera su Torino e ci ha permesso di utilizzare gratuitamente l’apparecchio. La prima occasione di utilizzo è stata la Turin Marathon, lo scorso 18 novembre».

Quali sono le caratteristiche tecniche del drone?
«Il drone è un piccolo elicottero. Quello che stiamo usando è fatto a “x”, su ogni punta ci sono quattro o dodici eliche: a seconda del numero di pale sul drone si può allestire una videocamera, una fotocamera o entrambe le cose. L’apparecchio ha un corpo centrale con funzionalità Gprs, che ci consente all’occorrenza di impostare un percorso con un telecomando. Può operare anche in notturna con telecamere a infrarossi, ha un’autonomia di 25 minuti, vola sino a 150 m di altezza e resiste a venti con forza di 50 Km/h».

In quali operazioni è stato utilizzato?
«A novembre a San Salvario contro gli spacciatori e a dicembre contro i parcheggiatori abusivi davanti agli ospedali Regina Margherita e Koelliker».

Come hanno accolto questa novità i cittadini?
«Con molta partecipazione, sono state due sperimentazioni positive. Durante la retata a San Salvario, dove spesso c’è un clima esasperato, le persone sono scese in strada oppure ci applaudivano dai balconi. Queste operazioni si sviluppano in mezzo alla gente e per la gente. Purtroppo non è facile condurle perché chi compie questi reati lo fa per “mestiere” e spesso sono persone molto attente. Riuscire ad arrestarli è stata una grande soddisfazione».

Avete ipotizzato altri utilizzi del drone?
«Sì, per la ricerca delle discariche abusive, il monitoraggio del campo nomadi e il controllo degli abusi edilizi».

Quanto è importante la tecnologia oggi nel vostro lavoro?
«Oggi siamo circondati dalla tecnologia, coloro che svolgono le attività illecite stanno al passo e di conseguenza anche noi, soprattutto nelle indagini complesse. In particolare il Corpo di Polizia Municipale usa attrezzature all’avanguardia nei rilievi, nell’analisi dei tabulati e nelle intercettazioni. Tutte le attività di indagine sono importantissime perché da esse scaturiscono fonti di prova producibili in giudizio».

Com’è articolato il Servizio di Sicurezza Urbana e cosa comporta esserne la coordinatrice?
«Innanzitutto una grande responsabilità. Comporta essere a contatto con il cittadino e capire le sue problematiche. Poi dedico grande attenzione al far lavorare insieme reparti con mission e finalità diverse. I problemi di sicurezza urbana hanno diverse sfaccettature, è importante creare sinergia fra i vari nuclei. Il Servizio di Sicurezza Urbana ne ha quattro: Progetti e Servizi Mirati, che si occupa di microcriminalità; Progetti Operativi, per i fenomeni del vandalismo, il decoro dei territori e dei parchi e le sponde del fiume; il Nucleo di Polizia Amministrativa, che ad esempio effettua i controlli durante la movida e infine il Nucleo di Prossimità, che si occupa della convivenza civile e dello stalking».

Link utili:
Polizia Municipale di Torino

Cosa pensate di droni e del loro utilizzo?

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Categorie: Tecnologie

Commenti (1)

  1. GLAUCUS ha detto:

    Non fatevi condizionare dal concetto “della spiata che lede la libertà del cittadino”.
    A mio giudizio, tutti i sistemi sono buoni per scoprire le malefatte. Mi auguro che finalmente si dica la parola FINE al sempre verde gioco di guardia e ladri di buona memoria e che già quando eravamo bambini, imparavamo – nella veste dei ladri – ad eludere le povere guardie.
    Allora, non sapevamo quanto ci costava la caccia al ladro ed al suo relativo mantenimento.
    Oggi, con l’avvento dei droni, mi auguro che la caccia ai ladroni sia più facile e meno costosa per le finanze pubbliche, quelle che il cittadino continua a pagare di tasca propria.
    Ergo, speriamo in una sostanziosa ed efficiente squadriglia di droni antiladroni.
    Grazie per l’attenzione. GLAUCUS.

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