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6 Novembre 2012

“Per me vincerà Obama”

Il parere di un giovane americano che studia a Torino sulle elezioni presidenziali Usa e sulla mostra alla Sandretto Re Rebaudengo

elezioni USA Sandretto

Nick di fronte al ritratto di Nixon


Nicola Veneziano
Le elezioni del Presidente degli Stati Uniti non ci riguardano, ma riguardano tutti. Per questo motivo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo si parla di presidenziali americane nella mostra “For President”, che stanotte – in collaborazione con La Stampa – si trasformerà in una sorta di quartier generale elettorale sullo stile dei grandi network TV degli Usa.
Ma per capire meglio l’importanza di queste elezioni abbiamo chiesto a Nick, 20 anni, un ragazzo di Washington DC che studia all’Istituto Europeo di Design, di accompagnarci a vedere la mostra e di fare due chiacchere sulle presidenziali.

Prima parte del percorso alla Sandretto e prima sorpresa: le prime pagine de La Stampa che riportano i risultati delle elezioni da Grant (1876) in poi: si nota subito come man mano che si è andati avanti nel tempo, lo spazio dedicato dal quotidiano all’evento è sempre maggiore, fino al 1960 in cui, assieme alla vittoria di JFK, vengono riportati anche i primi dati sul voto. Ma la sorpresa più grande è vedere come il Texas, ora caposaldo repubblicano, sia stato dal ’60 al ’74 uno stato a voto democratico: «E’ come vedere la California repubblicana!» ci dice Nick (la California è uno degli stati a maggior presenza democratica degli USA).
La mostra in seguito racconta con fotografie e video le storie delle campagne elettorali e dei dibattiti televisivi dai tempi di Kennedy contro Nixon ad oggi, con il presidente Obama e i suoi discorsi su YouTube, ma anche altri aspetti come i gadget, ad esempio i buttons, le spillette di propaganda, da quelle di fine ’800 a quelle di queste ultime elezioni. «Ma ora sono state soppiantate da adesivi per auto, t-shirt, mugs…»: la lista degli oggetti che Nick ci dice essere distribuita in campagna elettorale è molto ampia e una piccola parte di questa oggettistica è anche conservata nelle teche della mostra: dai cappellini da baseball ad una improbabile “laughing pen” con la faccia di Hillary Clinton.

Usciti dalla mostra, di fronte a un cappuccino, possiamo parlare delle presidenziali.

Come ti è sembrata la mostra?
«Bella, spiega bene come i media vedono le presidenziali».

Ed esprime anche bene come il popolo americano vive le elezioni?
«Non tantissimo, mancano le parti più “sporche”, le accuse da una parte e dall’altra; credo manchi anche una parte che propone il punto di vista del presidente. Difficile da avere, ma sarebbe assolutamente affascinante».

Quindi quanto è importante come si appare nelle elezioni?
«Tanto, con gli elettori bisogna apparire nel modo giusto. L’elettore repubblicano vuole vedere il suo candidato come un uomo forte, non crudele, ma determinato. L’elettore democratico preferisce che il suo candidato sia uno che aiuta le gente, sia vestito casual e giri le scuole per parlare con i ragazzi».

Parlando di scuole, come vivono le elezioni i giovani americani?
«In America c’è un problema: nelle scuole spesso non abbiamo una buona formazione politica, non ci insegnano il modo con cui approcciarla. Dobbiamo fare tutto da soli. Ma durante le elezioni facciamo la nostra parte: o facciamo i volontari per le campagne elettorali, oppure mettiamo adesivi e poster dovunque possiamo, persino i cartelli davanti a casa. Chi fa più propaganda aiuta di più il suo candidato».

Queste elezioni sono molto incerte, come mai secondo te?
«Perché pochi hanno le idee chiare. I dibattiti hanno visto una vittoria a testa e l’ultimo una vittoria striminzita di Obama. Se vince Obama, le cose andranno bene e potrà provare a risolvere i problemi lasciati dalla gestione Bush; se vince Romney, un repubblicano risolverà i problemi dei repubblicani, quello che dicono i democratici è che creerà altri problemi. Ma credo che alla fine vincerà Obama».

Come vivi le elezioni da qui?
«Cerco di tenermi informato. YouTube e i siti internet dei giornali sono la migliore fonte di informazione, anche se ovviamente non è la stessa cosa che essere negli States, qui non riesce ad arrivare l’atmosfera di quello che sono le presidenziali per noi».
Link utili:
Mostra “For President”

State seguendo le elezioni Usa? Secondo voi chi vincerà?

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Categorie: Cultura, Intercultura

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