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5 Ottobre 2012

Ho un’idea e la realizzo così

Mercoledì 3 ottobre il CAP10100 ha ospitato l’aperitivo informativo “Progetto “Fai-da-te?””, dove esperti hanno spiegato come mettere in pratica un’idea.

Matteo Tamborrino

Aperitivo informativo al cap10100

Dalla scelta degli obiettivi alla ricerca di finanziamenti: alla scoperta dei passi essenziali per trasformare un’idea in un progetto

Per realizzare qualunque idea ci venga in mente, è fondamentale seguire alcune regole: bisogna innanzitutto scrivere un buon progetto, cercare poi sostenitori e collaboratori e, tasto dolente, recuperare finanziamenti.
Di tutto questo si è parlato mercoledì 3 ottobre all’aperitivo informativo “Progetto Fai-da-te? Istruzioni pratiche per sviluppare un’idea”, organizzato dal Centro Informagiovani e ospitato nei grandi spazi del CAP10100, Centro per il Protagonismo Giovanile della Città di Torino e centro di formazione per le arti performative. L’incontro si è concluso con un laboratorio durante il quale i partecipanti, sotto la supervisione di tutor esperti, hanno potuto confrontare i propri progetti e le proprie idee; il tutto insaporito dagli stuzzichini offerti dal locale “J’amis d’la piola” di corso Moncalieri.
Ma come tradurre quindi concretamente un pensiero, un’iniziativa in un progetto attivo, che possa interessare e coinvolgere il maggior numero di persone?

DALLE IDEE AI FINANZIAMENTI
Ho un’idea, ho una proposta? «Bene – dice Piergiorgio Bollati, progettista, fundraiser (cioè ricercatore di fondi) e operatore dello Sportello Giovani in Associazione del Centro Informagiovani – è ora di metterla su carta, per poterla proporre a dei finanziatori».
«Il primo passo, essenziale – continua Piergiorgio – è la scelta degli obiettivi; a questo punto, è necessario chiedersi che cosa il mio progetto modifichi o migliori nella realtà in cui voglio installarlo»; in altre parole chi sono i destinatari e le categorie sociali che possono essere potenzialmente coinvolte. Sarà poi fondamentale elencare gli strumenti comunicativi  da usare, valutare i risultati attesi, stendere un programma dettagliato del modo in cui si intende procedere. Infine, non bisogna tralasciare le risorse utilizzate, sia umane (ad esempio i volontari che potrebbero essere integrati nel proprio progetto), sia strumentali (l’impiego di tecnologie).
Riguardo, invece, la ricerca di partner e finanziamenti, Simone Fenoil, responsabile di Progetti Europei per la Scuola Holden, consiglia di rivolgersi alle fondazioni bancarie, che per legge devono svolgere attività pubblica sul territorio. Inoltre è importante informarsi costantemente sui bandi emanati dai singoli comuni e di non arrendersi, anche nel caso in cui la propria idea non trovasse subito consenso.

PROGETTI CONCRETI E BANDI
Dalle parole ai fatti: Stefano Di Polito, esperto di innovazione nella comunicazione sociale e nel marketing, racconta la sua esperienza. Nel 2005, con l’amico Alberto Robiati, fonda il Laboratorio Creativo, uno spazio di sperimentazione della creatività applicata ai settori no profit e pubblico, con lo scopo di realizzare progetti finalizzati alla crescita del territorio e all’utilizzo etico delle risorse pubbliche. Stefano ricorda l’importanza di agire secondo dei valori, seguendo una missione: «Quella del Laboratorio Creativo è sposare l’articolo 4 della Costituzione della Repubblica italiana: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”».
L’ultimo intervento è quello di Salvatore Nola, progettista per il Comune di Venaria, che parla del bando promosso dalle città della cintura torinese per cercare “idealisti”, ossia giovani che vogliano sviluppare dei progetti in ambito culturale, ambientale o sociale.

Link utili:

Progetto Fai-da-te
Laboratorio Creativo
Futura – Cerchiamo Idealisti

Hai un progetto da proporre? Come pensi di realizzarlo?

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Categorie: Lavoro

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