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9 Maggio 2012

Di corsa contro la malaria

Domenica 13 maggio l’associazione Ritmi Africani organizza la quarta “Malariathon”, in favore di progetti per combattere la malattia in Senegal

Matteo Tamborrino

Malariathon

Ritmi Africani organizza una maratona di solidarietà per combattere la malaria in Senegal

Fin dal nome rivela la sua drammatica pericolosità: la malaria è una malattia trasmessa dalla zanzara anofele caratterizzata da violenti eccessi febbrili. Uccide un milione di persone ogni anno e non esiste ancora un vaccino; le vittime principali, nelle aree del terzo mondo, sono i bambini al di sotto dei 5 anni e le donne incinte.
Per offrire la propria solidarietà a queste popolazioni l’associazione onlus Ritmi Africani ha organizzato per domenica mattina al Parco Ruffini la quarta edizione di “Malariathon – Corriamo insieme per sconfiggere la malaria”, una corsa podistica non competitiva lunga 8 km con partenza prevista per le ore 10,30; anche i bambini potranno partecipare, con un percorso facilitato di 1 km. Inoltre, per chi voglia soltanto assistere alla corsa, saranno allestiti stand espositivi e una mostra fotografica dal titolo “Visages”. A spiegare meglio le ragioni dell’iniziativa è Ileana Prezioso, presidente dell’associazione Ritmi Africani.

Come è nata l’idea di Malariathon?
«“Malariathon – Corriamo insieme per sconfiggere la malaria” è nata per coniugare il divertimento dato dallo sport e dai suoi valori, alla possibilità di fare qualcosa di utile, contribuendo concretamente alla campagna di prevenzione e lotta alla malaria che portiamo avanti in Senegal. Si può fare molto sostenendo azioni di prevenzione dirette alle comunità locali, costruendo ambulatori e centri sanitari nei villaggi rurali che ne sono sprovvisti e denunciando le forme di corruzione e speculazione che ostacolano o impediscono l’accesso ai farmaci. Queste sono le azioni principali che portiamo avanti in più di venti villaggi rurali del Senegal e in una cittadina del Gambia, Serekounda. Il ricavato dell’iniziativa di quest’anno è destinato anche alla costruzione della maternità di Diourou, villaggio rurale nel sud del Senegal, per l’assistenza delle partorienti e dei neonati. La manifestazione podistica si tiene al Parco Ruffini ed è aperta a tutti perché non competitiva».

Qual è stato il riscontro delle edizioni passate? Erano molti i giovani partecipanti?
«In effetti i partecipanti sono stati soprattutto i ragazzi ed è a loro che il nostro messaggio è maggiormente indirizzato. Malariathon ha tra i suoi obiettivi proprio quello di sensibilizzare i più giovani e invitarli a partecipare direttamente alle nostre attività. Le iniziative dei volontari sono le nostre uniche ricchezze. Attraverso la partecipazione e il volontariato si cresce; è possibile esprimere le proprie capacità in un percorso che ha negli altri il proprio fine, si scoprono nuove potenzialità e ci si mette in discussione per migliorare».

Puoi parlarci brevemente anche della mostra fotografica “Visages”?
«Le fotografie sono state scattate dai volontari dell’associazione nel corso dei numerosi viaggi: vogliono mostrare una realtà lontana dagli stereotipi, i molteplici aspetti della quotidianità e il volto luminoso e positivo del Senegal. Crediamo che possa essere un utile strumento per favorire il contatto diretto con una cultura “altra” e vincere i pregiudizi, suscitando curiosità e desiderio di conoscere il Paese a cui siamo tanto legati e anche le nostre attività».

Link utili:
Ritmi Africani Onlus
Locandina Malariathon 4 

Parteceperete alla Malariathon? Cosa pensate di queste iniziative?

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Categorie: Intercultura

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