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8 Marzo 2013

Un sabato sera fra elettronica e pittura

All’Hiroshima Mon Amour una serata particolare che legherà la musica elettronica con i quadri del pittore spagnolo Hugo Bustamante

Matteo Tamborrino

Musica pittura

Sabato all’Hiroshima la serata “PartyKop” (nella foto: “Colors of Music” di Monica Palermo)

 

«La pittura trasforma lo spazio in tempo; la musica il tempo in spazio»: è una celebre frase dello scrittore austriaco Hugo von Hofmannsthal, a cui si ispira espressamente la serata No Woman, No PartyKop, ospitata sabato 9 marzo – in occasione della festa della donna – dall’Hiroshima Mon Amour, in via Bossoli 83.
L’evento, all’insegna del connubio fra le due forme artistiche, accoglierà una ricca antologia delle opere di Hugo Bustamante Isla, 44 anni, pittore spagnolo di risonanza internazionale. Cerchiamo dunque di scoprire meglio il perché di questa serata, grazie alle parole di Riccardo, giovane Dj, e dello stesso Bustamante.

UNA FESTA NUOVA
Riccardo, vent’anni, è un promettente Dj, organizzatore di numerose serate e feste d’istituto, legate principalmente al Liceo Scientifico Copernico di Torino. «È d’uso nelle scuole superiori – racconta Riccardo – vivere serate nei locali, senza una meta o un obiettivo preciso. Quest’anno, per la prima volta, mi sono trovato di fronte a una situazione particolare, in cui la classica festa d’istituto aveva perso ogni tipo di attrazione negli studenti; così, di comune accordo con i rappresentanti del liceo, abbiamo deciso di separare la festa del Copernico da quella degli altri istituti creando una serata a cadenza mensile».
Da esigenze nuove e dalla voglia di cambiare è nato così il PartyKop (che riprende, con una storpiatura gergale, parte del nome della scuola).

IL SUONO DIVENTA IMMAGINE
«Nell’ambito delle attività finalizzate all’approfondimento di questioni giovanili – continua Riccardo – è emersa da parte dei ragazzi del liceo la volontà di approfondire tematiche legate all’arte pittorica e alla musica, intesa come forma d’espressione profonda. Da qui la mia idea di coniugare gli oli su tela con la discoteca, con il party del sabato notte».
«L’intento – conclude il giovane disk-jokey torinese – è quello di legare l’immagine visiva ai suoni, favorendo una sorta di azione capace di lasciare impressa nella mente del pubblico la figura, il tema: la speranza è che il giovane sappia ricordare ciò che ha visto, conosciuto e vissuto, cercando di donare a questo disegno mentale una propria interpretazione».

LA PITTURA DI HUGO
Sabato le pareti dell’Hiroshima Mon Amour saranno impreziosite dalle opere del grande pittore Hugo Bustamente, in una retrospettiva di tele da lui realizzate dal 2000 sino ad oggi.
L’autore ha ripercorso con noi la sua decennale esperienza artistica: «Mi sono formato all’Accademia di Belle Arti di Barcellona, studiando contemporaneamente anche nella scuola di disegno e arte EINA. Infine, ho completato la mia formazione con studi sull’anatomia umana presso la Facoltà di Medicina della città». Hugo, trasferitosi in Italia nel 1997, è un artista di respiro internazionale, capace di dialogare anche con l’antico: «Partendo da rappresentazioni mediterranee – dice – i contenuti della mia arte si sono poi delineati nella direzione di un linguaggio realista, senza dimenticare il dialogo con l’astratto. I temi delle nature morte e del paesaggio sono state la costante del mio lavoro, trattando nella scelta dei temi e degli oggetti l’universo della civiltà contadina. A questa tematica si aggiunge poi il tema del nomadismo, presente, ad esempio, nei dipinti di vecchie valigie».

LE ASPETTATIVE
Abbiamo chiesto ad Hugo quale si aspetta sia la risposta dei ragazzi che parteciperanno all’evento: «Ho trovato molto interessante la prospettiva di inserire i miei lavori in un contesto non convenzionale, diverso dalla solita galleria d’arte. Una situazione simile potrebbe generare percezioni originali e inconsuete. Insomma, credo che il riscontro possa essere molto positivo».
Il pittore spagnolo parla, in maniera molto affascinante, di una «fusione di linguaggi visivi e sonori per accedere ad esperienze complesse»: in termini più semplici, «l’arte è totale» e le sue forme sono sempre in conversazione reciproca, come «vasi comunicanti». «Sicuramente lo scontro fra musica elettronica e tavole dipinte – conclude l’artista – creerà contrasti interessanti».

Link utili:
No Woman, No PartyKop

 

Che cosa pensate di questa unione tra musica e pittura? Parteciperete alla serata?

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Categorie: Musica

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