Home » Cultura » Città metropolitana questa sconosciuta

3 Agosto 2012

Città metropolitana questa sconosciuta

Dopo il decreto sulla spending review, Torino cambierà il proprio status e si “fonderà” con la provincia: in che modo, di preciso? Cosa cambierà?

 

Viviana Villani

Se ne parla da anni, se non da decenni, ma questa volta succederà davvero. Dal 2013 molte province spariranno – nella maggior parte dei casi accorpandosi – e alcuni capoluoghi, tra cui Torino, diventeranno “città metropolitane”. Vediamo di capire meglio cosa significa questa espressione e come questo cambiamento modificherà il nostro territorio.

COS’E’ LA CITTA’ METROPOLITANA
La città metropolitana è un ente disciplinato per la prima volta dalla legge 8 giugno 1990, n. 142. Nel 2001, con la modifica del titolo V della Carta Costituzionale, l’art. 114 ha poi individuato come città metropolitane Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Il decreto legge 95 dello scorso 6 luglio – quello sulla cosiddetta “spending review”, che punta a razionalizzare la spesa pubblica – ha infine soppresso le province e dato attuazione alla nascita di questo nuovo ente, che sarà realtà entro il 1° gennaio 2014.
In sintesi, il territorio della città metropolitana coinciderà con quello della Provincia soppressa. Nelle nuove aree metropolitane il Comune capoluogo e gli altri Comuni sono uniti, oltre che dalla vicinanza territoriale, da fattori di integrazione economica, produzione di prodotti tipici locali, servizi essenziali (scuole, mense, trasporti, ecc) e caratteristiche ambientali.
A governare il territorio saranno il Sindaco e il Consiglio metropolitani, con quest’ultimo eletto tra i Sindaci dei Comuni dell’area.

LE FUNZIONI E LE PROVINCE RIMASTE
Alle città metropolitane sono attribuite le funzioni fondamentali ora di competenza delle province: pianificazione territoriale, gestione dei servizi pubblici, mobilità e viabilità, promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
Tuttavia sono già sorte delle perplessità sulle effettive competenze e bisognerà verificare se l’attribuzione di più ampi poteri al nuovo ente implichi una riduzione delle competenze in materia dei Comuni componenti la città metropolitana, ma soprattutto se rimarranno inascoltate le esigenze delle piccole realtà.
Il decreto legge 95 del 6 luglio non solo istituisce le città metropolitane, ma con una “ascia” taglia le province del nostro Stivale e, come abbiamo letto nelle scorse settimane, ad esempio in Piemonte, su otto province attuali rimarrebbero Torino come città metropolitana, Cuneo e Alessandria, a scapito delle Province di Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio Ossola e Novara, che scomparirebbero.
Solo il tempo potrà dirci se i tagli e gli accorpamenti gioveranno alle finanze del Paese. Speriamo che proprio in nome del risparmio non vengano snaturate le radici e le esigenze di tanti piccoli centri.

Link utili:
Decreto legge 95 del 6 luglio 2012
Cosa pensate di questa riforma? Vi immaginate Torino come “città metropolitana”

Tag: ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento