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4 Novembre 2012

Via col VenTo? In bici

Ieri al Cecchi Point la presentazione del progetto per creare una ciclovia tra Torino e Venezia

Giulia Ongaro

In Italia le bici sono considerate soprattutto un mezzo urbano. A Torino siamo fortunati: con soli 175 km di piste, la città è al numero uno nella classifica dei comuni italiani più amici dei ciclisti. Il Politecnico di Milano, però, è voluto andare oltre, ispirandosi alle infrastrutture simili ad autostrade dedicate solo ai ciclisti che attraversano il resto dell’Europa, come laVienna-Passau in Austria, costruita lungo il Danubio e la ciclabile tedesca sul fianco dell’Elba. Punto di partenza per creare un percorso dedicato ai ciclisti sono proprio i fiumi, che raccolgono sulle loro rive città, cascine, animali, villaggi.

Cos’è il progetto VenTo?
«Ven-To. Venezia-Torino. Il fiume più lungo d’Italia, il Po, scorre da Torino a Venezia, attraversando 12 province in quattro regioni differenti, quasi sempre in pianura. Per questo, un gruppo di ricerca del Politecnico di Milano guidato da Paolo Pileri ha sviluppato il progetto VenTo, presentato ieri sera al Cecchi Point alla presenza del sindacoPiero Fassino. L’idea di VenTo è semplice. Non si tratta di costruire dal nulla 679 km di ciclabile. Sono molte le piste già esistenti nei vari parchi fluviali del bacino del Po (da quello della Colletta qui a Torino a quello del Ticino), le piste ciclabili come quella di Corso Cairoli, i sentieri che costeggiano il corso d’acqua attraversando i campi. Il progetto VenTo vuole unificarle, eliminando pericoli come i tratti condivisi con le auto. Ecco fatta la pista ciclabile più lunga d’Europa».

Quanto costerebbe il progetto VenTo?
«Abbiamo quantificato i costi di realizzazione in 80 milioni di euro. Il costo di 2 km di autostrada nuova. – spiega Alessandro Giacomel, uno degli altri progettatori– I costi sono da ripartire tra il minimo necessario adadattare i tratti già esistenti, che sono circa il 15% del totale, all’impegno per costruire i 145 km per ora non percorribili. L’integrazione con ferrovia e battelli fluviali, poi, è semplicissima. Inoltre, le ciclopiste producono indotto, perchè mi turisti si fermano nelle aziende agricole, a visitare le città, nelle trattorie e negli ostelli. Basti pensare che le ciclabili dela Provincia di Trento, che coprono 200 km, portano 86 milioni di euro l’anno». Punto fondamentale per la realizzazione del progetto, è che gli enti coinvolti collaborino: usando le stesse tecniche e gli stessi materiali dappertutto, si ridurranno i costi».

Cosa pensa il Comune del progetto VenTo?
«Il sindaco Fassino fa un breve intervento, ma da una buona speranza a tutti gli appassionati di bici in sala. “In questi ultimi anni si guarda alla sostenibilità in tutti gli aspetti della vita della comunità. Questo progetto è più che sostenibile, perciò è ovvio che il Comune di Torino lo appoggerà. Posso dire lo stesso di Orsoni, il sindaco di Venezia, col quale ho avuto una telefonata in proposito. Il primo impegno del Comune saràcoinvolgere i sindaci dei comuni della cintura coinvolti e farsi promotore del progetto in Regione. L’importante è che anche da Roma dimostrino il loro appoggio, visto che si tratta di una vera infrastruttura che porterebbe vantaggi a un’ampia zona del Paese».

Il progetto è già sostenuto da migliaia di cittadini. Per aggiungersi, basta compilare il form sul sito del Politecnico di Milano.

 

Link utili:
ParcoPo Torinese
Progetto VenTo

Secondo voi, si riuscirà a realizzare il progetto VenTo? O l’Italia non è ancora pronta?

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Categorie: Ambiente

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