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16 Maggio 2012

La donazione degli organi inizia su Facebook

Il social network vorrebbe far indicare ai suoi utenti il consenso tra le informazioni personali: il parere dei presidenti Aido Italia e Piemonte.Giulia Ongaro

All’inizio del mese sembrava sicuro che Mark Zuckerberg volesse inserire un nuovo elemento tra le informazioni personali che è possibile mettere su Facebook: la volontà di donare o meno i propri organi. La funzione non è ancora attiva, intanto però abbiamo parlato della validità dell’iniziativa con il presidente di Aido, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, Vincenzo Passarelli.

Sarebbe sufficiente dire tramite Facebook se si vogliono donare gli organi o c’è bisogno di compilare qualche documento?
«Noi abbiamo accolto molto positivamente l’iniziativa di Facebook, soprattutto perché ci aiuta nella sensibilizzazione dei giovani. In realtà, la dichiarazione della propria volontà su un social network è utile, ma non è sufficiente, innanzitutto perché non è certificata da una firma. In Italia c’è un metodo molto semplice per dichiarare il proprio consenso alla donazione degli organi. Dal 1999 infatti è attivo il Sistema Informativo Trapianti, detto Sit, che raccoglie le dichiarazioni di tutti coloro che si sono espressi sia a favore che a sfavore del trapianto. Questa dichiarazione può essere fatta in una sede Aido, quella di Torino per esempio è in via Baiardi 5, o presso la Asl. Ci sono anche delle tessere da tenere nel portafoglio, come la scheda blu distribuita qualche anno fa dal Ministero della Salute, ma sono meno sicure: se le perdiamo, non abbiamo la certezza che al momento di decidere i nostri parenti saranno al corrente della nostra scelta».
Qual è lo stato dei registri per i trapianti?
«Per ora il Sit raccoglie circa 1.400.000 dichiarazioni di volontà, di cui più di un milione raccolte da Aido. È ovvio però che si tratta di una percentuale molto piccola della popolazione. La legge del ’99 aveva messo in conto di utilizzare il sistema del silenzio-assenso. In pratica, un Ufficiale Giudiziario dovrebbe notificare a tutti i cittadini la possibilità di esprimersi in tema di espianto degli organi, e verrebbero considerati d’accordo anche coloro che non si sono espressi né con un sì, né con un no. Questa iniziativa, però, costerebbe moltissimo, circa dieci euro a cittadino, perciò per ora ci affidiamo all’iniziativa di chi si registra spontaneamente. Proprio per questo, Aido ha una pagina Facebook e un profilo su Twitter e cerca ogni giorno nuovi modi per avvicinarsi ai giovani. Anche a nostra campagna pubblicitaria con Alessandro Gassmann aveva questo scopo: far capire a tutti che bisogna far conoscere ad amici e parenti la propria volontà, visto che spesso in un momento critico i parenti tendono, se ignari delle intenzioni di chi sta male, a rifiutare il consenso. Non è egoismo, ma solo la paura di non fare ciò che il parente vorrebbe».

In Piemonte
Nella nostra regione la situazione dei trapianti è buona, registrando solo un 30% di rifiuti alla richiesta di espianto nel 2011. Su una percentuale italiana di 18.2 pmp (per milione di popolazione), il Piemonte registra un buon 29.2, che equivale a 231 donatori e 416 organi prelevati.
Sono numeri da primato, ma il presidente di Aido PiemonteValter Mione, ci ha spiegato come la strada sia ancora molto lunga: «I giovani sono assolutamente una delle fasce ancora meno toccate dal tema della donazione degli organi: la maggior parte delle dichiarazioni di volontà sono fatte tra i 40 e i 60 anni. Da questo punto di vista, però, stiamo facendo dei grossi passi in avanti: abbiamo visto, per esempio, che il nostro sito è uno dei più visitati in Italia in tema di salute, e ciò può voler dire che molti giovani stanno cercando informazioni sull’argomento. Allo stesso modo – conclude Mione – c’è un’altra categoria di popolazione che vorremmo avvicinare al tema trapianti e sono gli stranieri che vivono in Italia. A breve verrà presentato un progetto comune all’Università di Torino, all’Università di Parigi e a quella di Casablanca, che vuole sensibilizzare i giovani marocchini in tema di donazione degli organi, visto che è consentita da tutte le maggiori religioni».

Link utili:
Aido
Sistema Informativo Trapianti
Aido Torino
Pagina Facebook
Profilo Twitter

Donereste gli organi? Avete espresso a qualcuno le vostre intenzioni a riguardo?

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Categorie: Intercultura

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