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27 Marzo 2012

“Obbedienza civile” per l’acqua pubblica

Prosegue la campagna del Comitato torinese per pagare una bolletta coerente al risultato referendario dello scorso giugno

Valentina Esposito


AcquaNeanche un anno fa, nel giugno 2011, l’Italia è stata chiamata a votare sulla questione della privatizzazione dell’acqua con il secondo dei tre quesiti referendari, dove gli elettori hanno espresso il loro sì netto all’abrogazione di un sistema in cui questa fondamentale risorsa rischiava di non essere più pubblica.
Sulle future bollette il risultato avrebbe dovuto tradursi con due voci di pagamento: i costi operativi e l’ammortamento dei finanziamenti, cioè le spese per ammortizzare i finanziamenti statali nella depurazione delle falde acquifere. Ma le società di distribuzione dell’acqua aggiungono ancora una terza voce: la “remunerazione del capitale investito”, quota da considerarsi come una maggiorazione che le aziende avrebbero potuto aggiungere in caso di completa privatizzazione dell’acqua. In risposta a questa tendenza a livello nazionale è nato quindi un movimento popolare di “obbedienza civile” per poter effettuare il pagamento della bolletta in modo corretto, secondo la volontà emersa dall’esito referendario e senza che le società si possano rivalere sul singolo cittadino.
A Torino il Comitato Acqua Pubblica è attivo da più di un anno e recentemente ha aperto alcuni sportelli informativi in vari punti della città, per contrastare questa situazione che viene ritenuta illegale da chi sta portando avanti la protesta.

IL PROGETTO
L’intento di coloro che si rivolgono agli sportelli informativi e aderiscono alla campagna non è quello di non pagare la bolletta, anzi: la cosiddetta obbedienza civile parte proprio dal pagare ciò che è giusto, secondo le vie legali, ma autoapplicandosi una riduzione che corrisponde alla remunerazione del capitale investito che varia da territorio a territorio, e che a Torino corrisponde a circa il 15% dell’intera bolletta.
«La Smat è una delle società che non ha ancora applicato la riduzione – dice Mariangela Rosolen, la responsabile torinese del progetto – ma attenzione, l’autorità competente che decide la tariffa da applicare è la Aato, l’Autorità d’Ambito. Finora, solo la Aato dell’Alto Adige ha applicato la riduzione, ma anche a Mantova il progetto sta prendendo piede, e presto la riduzione verrà applicata anche lì».
A Torino e provincia circa un centinaio di persone si sono rivolte finora agli sportelli per aderire alla campagna, poiché ancora non ci sono segni di una ritrattazione sulla parte interessata della bolletta da parte delle società, anche se a quanto pare sono in corso alcune importanti modifiche come risultato delle controffensive legali del movimento e delle proteste.

LE INIZIATIVE
Molte sono le iniziative intraprese dal comitato che si è formato nel luglio 2011, e oltre a manifestazioni in pubblica piazza sono stati organizzati banchetti informativi e concerti a cui hanno partecipato grandi artisti della musica torinese e italiana; pian piano i risultati stanno prendendo forma e anche il popolo di Internet sta seguendo con interesse la situazione sui social network e sul sito dedicato.
Continua perciò la protesta dei cittadini, e nella nostra città la prossima mossa è una raccolta firme per trasformare la Smat in un’Azienda Speciale Consortile di diritto pubblico, ponendo così fine al rischio di un’eventuale privatizzazione pretestuosa dell’acqua.

Link utili:
Comitato Acqua Pubblica Torino
Sportelli informativi
Smat
Avete votato al referendum? Sapevate di questa “terza voce” nella bolletta?

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Categorie: Ambiente

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