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28 Febbraio 2012

I giovani contro le mafie al Nord

21 marzo: Giornata in ricordo delle vittime della criminalità organizzata. Libera continua il suo impegno per la legalità, soprattutto in politicaMara Dalmazzo

libera mafie torino

Libera, coordinamento di realtà antimafia in tutta Italia e anche in Piemonte

Oltre 150 arresti, 117 milioni di € in beni sequestrati, 184 indagati. È il riassunto del processo Minotauro, che porta alla luce infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Perché le mafie nel capoluogo piemontese ci sono e rischiano di agire sempre indisturbate.
Per fare il punto della situazione abbiamo parlato con Federica Di Lascio, Responsabile Comunicazione di Libera Piemonte, Davide Pecorelli, che dirige Acmos, e Andrea Zummo, che da 7 anni per Libera lavora con i ragazzi delle scuole superiori della provincia di Torino. Gli intervistati ci hanno raccontato anche delle iniziative di Libera – la rete che raccoglie oltre 1.600 realtà antimafia in tutta Italia – per sensibilizzare i giovani piemontesi a non abbassare la guardia contro il problema del crimine organizzato.

MAFIE A TORINO: QUALCHE DATO
Nel profondo nord-ovest per tanto, troppo tempo non ci siamo sentiti chiamati in causa in prima persona dai pericoli delle mafie. Nel frattempo, nel 1983 il procuratore cuneese Bruno Caccia, al quale oggi è intitolato il Palazzo di Giustizia di Torino, veniva ucciso da Domenico Belfiore. E tra il 2009 e il 2011, con i processi Gioco Duro, Crimine e Minotauro si scoperchiava una fogna con referenti di ‘ndrangheta che dialogano con alcuni politici piemontesi e i giovani fratelli Crea, poco più che trentenni, che a Torino gestivano attività di gioco d’azzardo e bische clandestine. «Minotauro ha fatto cadere qualsiasi alibi ancora esistente, nessuno può più mettere in dubbio che anche a Torino la mafia investa e tragga grandi profitti», dice Zummo. I dati aggiornati a settembre 2011 dicono che i beni confiscati in Piemonte, quindi appartenuti a famiglie mafiose o usati per scopi illegali nella nostra regione, sono ben 141.
La scarsa fiducia nella politica non giova alla causa, ma per fortuna qualche eccezione c’è: «Nel 2011 i Giovani Democratici torinesi si sono opposti alla candidatura del pregiudicato La Ganga» ricorda Zummo. Perché è vera la celebre frase di Giovanni Falcone “Le mafie sono un fatto umano, e come tali hanno un inizio e anche una fine”, ma per arrivare a quell’epilogo servono politici onesti e strumenti. Per questo Libera chiede la costituzione di una Commissione Antimafia a Torino, che comprenda sia politici appartenenti alle istituzioni comunali sia esperti, studiosi, associazioni, società civile.

ALL’UNIVERSITÀ
Se è vero che i giovani conoscono il fenomeno mafioso meglio di quanto si potrebbe pensare, e allora è necessario andare oltre. Per coinvolgere i ragazzi di Torino e far capire loro che le mafie sono cosa anche loro è necessario raggiungerli nei luoghi che frequentano, come l’Università o il Politecnico.
Sempre più professori delle facoltà di Psicologia, Sociologia, Scienze Politiche e Scienze della Formazione dedicano spazio all’approfondimento sulle dinamiche mafiose, ma «è difficile catturare l’attenzione degli studenti a Palazzo Nuovo, e ancor di più, purtroppo, al Poli» ci dice Federica. Nelle scuole bisogna insegnare a fare collegamenti, a ragionare. Per esempio, la crisi economico/finanziaria mette una seria ipoteca sulla possibilità per i giovani di trovare un lavoro. Le mafie contribuiscono a peggiorare la situazione di imprese che potrebbero assumere, impediscono a tanti giovani di realizzare i propri progetti, inquinano terre che altrimenti potrebbero essere coltivate e in generale parassitano l’economia. Quindi se occupiamo Wall Street perché non dovremmo occupare anche Scampia? E combattere le mafie serve o no a crearci un futuro più florido e libero?

PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il 21 marzo si terrà la XVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di mafia. A Torino ci saranno vari appuntamenti, come lo spettacolo teatrale “Un vento di potere”, in scena il 14 marzo alle 21 alla Circoscrizione 7. Qualche giorno prima, il 17 l’Italia antimafia si riunirà a Genova, per culminare di nuovo a Torino il 21 alle 18.30 in Piazza Castello, con la lettura dei nomi delle vittime di mafia.
Per coloro che si sentono creativi, l’associazione Acmos ha indetto il concorso “Xmedia-Size – Racconta le mafie al Nord con un logo”: il miglior simbolo verrà utilizzato sulle t-shirt realizzate e distribuite dal Performing Media Lab.

Link utili:
L10: proposte 2010 e 2011 per Regione Piemonte e Comune di Torino
Liberainformazione: ’ndrangheta a Torino

 

Cosa pensate del tema delle mafie al nord? Parteciperete alla giornata del 21 marzo?

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Categorie: Formazione

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