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29 Marzo 2012

Romanzo di Barriera

Presentato ieri al Circolo dei Lettori il progetto letterario che vede 20 scrittori raccontare per La Stampa il quartiere Barriera di Milano

Nicola Veneziano

Barriera di Milano è un romanzo, la storia di una periferia, ma leggendo le pagine della cronaca cittadina sembra solo il “Romanzo Criminale” della Magliana, tra spaccio, furti e disagi, mentre è costituito anche da gente e persone, un caleidoscopio di personaggi e di bella umanità.
Il quartiere abbandona allora questi luoghi comuni per diventare una grande storia grazie alla penna di 20 autori: è il progetto “La Storia Continua. Urban Storytelling: incursioni di scrittura urbana e fa parte di un contesto più ampio di riqualificazione di Barriera patrocinato dal Comune di Torino e dalla Circoscrizione 6, già coinvolti in iniziative correlate come Urban Barriera e soprattutto FaciliTo, che sostiene tutti gli imprenditori che si impegnano ad investire nel quartiere.
La presentazione del progetto – realizzato in collaborazione con Laboratorio Creativo – si è svolta ieri, 28 marzo, al Circolo dei Lettori, in una serata condotta da Filippo Losito, accompagnato dall’attrice Anna Abate e dal chitarrista Davide Bottini. Durante l’appuntamento sono stati letti alcuni di questi racconti, oltre a brani di letteratura straniera che hanno fatto rivivere un po’ di Barriera nella Belleville di Pennac o nella Rambla di Montalbàn.

SCRITTORI DI BARRIERA
Per riqualificare un quartiere non bastano solo le imprese e i fondi, serve l’arte: l’unica espressione dell’uomo capace di mostrare il volto più bello del mondo. Urban Storytelling si avvale quindi del contributo di 20 scrittori torinesi – di nascita o adozione -che attraverso la scrittura esplorano Barriera e la raccontano attraverso le storie di chi la popola.
I racconti di Andrea Bajani, Giuseppe Culicchia, Mara Dompè, Fabio Geda e Darwin Pastorin (tra gli altri) saranno pubblicati sul quotidiano La Stampa, oltre che sui siti web del Programma Urban, del Progetto FaciliTo, della Città di Torino e su Facebook; il primo, scritto da Alessandro Perissinotto, è già on line ed è intitolato “Come Araba Fenice“.

FRA TARALLI E COUS COUS
Dagli racconti il ritratto che si ottiene di Barriera è quello di un quartiere che sembra un piccolo paese, dove tutti si conoscono, sanno tutto di tutti e sono sempre disponibili a darsi una mano, ma contemporaneamente è un quartiere multietnico, dove in due cucine contigue si cucinano gli agnolotti e il cous-cous.
«E’ un’incursione ma anche un’escursione, per riscoprire una parte della città – dice Emiliano Poddi, scrittore di Brindisi ma torinese di adozione – è una cosa che mi è successa molto spesso a Torino e in tutto il Piemonte: la gente è sempre molto disponibile a raccontarti le proprie storie, bisogna solo fare queste escursioni cittadine». Il suo contributo al progetto riguarda quella che definisce scherzosamente la “colonia cerignolese di Torino” attraverso il racconto di un uomo che per sei anni fa su e giù dalla Puglia fino a Barriera vendendo taralli e che alla fine riesce ad aprire la sua bottega proprio nel quartiere.

Link utili: 
Urban Storytelling: incursioni di scrittura urbana
Urban Barriera
FaciliTo
“Urban Storytelling” su La Stampa.it
“Come Araba Fenice” di Alessandro Perissinotto

Vivete a Barriera di Miano? Raccontate la vostra storia su Digi.TO.

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Categorie: Cultura

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