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10 Giugno 2014

Salone del Gusto: tutti a bordo dell’arca

Per il suo decimo compleanno la manifestazione, insieme con Terra Madre, stila una lista dei cibi in via d’estinzione e va controcorrente rispetto all’Expo

Rita Rapisardi

Per l’edizione 2015 attenzione alla biodiversità e alle realtà agricole locali

«Dieci edizioni del Salone e dieci anni di Terra Madre. Certo, se ripenso al 1996, era proprio un altro mondo!», così esordisce il presidente di Slow Food Carlo Petrini presentando, ieri al Lingotto il programma del Salone del Gusto e Terra Madre.
Un mondo completamente diverso quello di una decade fa, per molti aspetti migliore, ma che oggi il Salone affronta in prima persona, con riflessioni su lotta alla fame, malnutrizione e cattiva alimentazione – facce della stessa medaglia – l’educazione alimentare, il rapporto tra cibo e ambiente e il rispetto dei territori e delle tradizioni.

BIODIVERSITA’ E AGRICOLTURA FAMILIARE
Considerazioni che per l’edizione di quest’anno, dal 23 al 27 ottobre al Lingotto Fiere e Oval, si traducono in due temi precisi: tutela della biodiversità e agricoltura familiare.
Secondo la Fao, esistono circa 30.000 piante commestibili, ma solo 7000 utilizzate dall’uomo come cibo, medicine, tessuti, carburante. Oggi 30 colture rappresentano il 90% delle calorie assunte nella dieta umana e tre specie (riso, grano e mais) costituiscono più di metà del fabbisogno energetico.
L’Arca del Gusto lanciata dal Salone già nel 1996 per catalogare i prodotti a rischi estinzione, quest’anno si apre a tutti. Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, invita: «Portate il prodotto che volete salvare a Torino, sarà il prossimo passeggero dell’Arca del Gusto, il progetto di Slow Food che segnala i cibi in via di estinzione».
Una cultura alimentare che non si dimentica di tutte quelle realtà locali via via sempre più isolate ma che vanno incentivate perché sostengono spesso intere comunità e restituiscono il ruolo centrale al contadino, troppo spesso messo da parte da una meccanizzazione e industrializzazione eccessiva.
Anima del Salone del Gusto e Terra Madre è come sempre il Mercato con oltre 1000 espositori, produttori dei Presìdi e delle Comunità del cibo provenienti da più di 100 paesi.
Mentre i tre padiglioni del Lingotto ci accompagnano in un viaggio nella produzione alimentare e nella cultura gastronomica italiana, l’Oval racchiude la diversità del mondo. Qui una grande Arca presenta i 2000 prodotti già segnalati e raccoglie tutti quelli proposti dal pubblico.

NOVITA’ 2014
La grande novità del programma è rappresentata dal padiglione 5 del Lingotto, interamente dedicato alla didattica e all’educazione del gusto. Immancabili gli appuntamenti nell’area Slow Food Educa per tutta la famiglia e le scolaresche e i Laboratori del Gusto, che quest’anno ci accompagnano in un viaggio agli angoli del pianeta.
Al debutto Scuola di Cucina, dove seguire la nascita di un piatto proprio come nella cucina di un ristorante; la Fucina di Pane e Pizza che coinvolge i maestri panettieri e pizzaioli dei corsi di Alto Apprendistato dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; l’area Mixology con i migliori bartender del momento per diffondere l’arte e la cultura dei cocktail.
Infine tornano gli Appuntamenti a Tavola, per chiudere l’esperienza del Salone con una cena di alta gastronomia in location esclusive a Torino e dintorni.
Nuova formula anche per il programma delle conferenze, che accanto a quelle classiche presenta le lectio magistralis, analisi più profonde di esperti e studiosi. Ritroviamo i Laboratori della Terra e gli appuntamenti nella Casa della Biodiversità, con i temi cari ai delegati delle Comunità del cibo.
Dopo otto anni di ricerca e sperimentazione, Salone del Gusto e Terra Madre ha cambiato struttura e volto, riducendo l’impatto sull’ambiente del 65% rispetto al 2006, edizione di nascita del progetto. Primi tra le manifestazioni fieristiche a porsi la questione ambientale, per quest’anno gli organizzatori rilanciano: il prossimo obiettivo sarà migliorare anche gli aspetti sociali e sensoriali, mantenendo lo stesso spirito di apertura verso progetti innovativi.

LE CRITICHE A EXPO
In conferenza il presidente Petrini lascia spazio per qualche dichiarazione sull’Expo 2015 che inizierà appena 6 mesi dopo il Salone: «Non dimentichiamoci che le tematiche al centro dell’Expo sono nate qui, all’epoca non c’era coscienza che dietro il lavoro umile di pescatori, contadini e artigiani ci fosse l’elemento chiave per l’economia reale e per la storia del mondo. Passo dopo passo siamo riusciti a consolidare e traghettare il Salone fuori dalla gastronomia classica, sancendo questo cambio di rotta con la nascita di Terra Madre. Avevamo capito che questo sistema alimentare è malato», denuncia Petrini che aggiunge: «Se ci limitiamo a convivere con questa realtà, se non la denunciamo, allora non diamo il giusto valore a Terra Madre e al Salone. L’appuntamento di Torino è politico, riguarda la tutela dell’ambiente, la difesa della biodiversità, il diritto dei contadini a essere trattati con dignità».
E proprio di politica si parla quando Petrini si riferisce all’Expo 2015: «Da quando l’hanno presentato, si è trasformato in un evento che non ha nulla a che fare con il cibo, con la nutrizione e con il pianeta. Ma non scordiamoci che l’asso di picche è rappresentato da Terra Madre! Parteciperemo all’Expo in maniera critica perché questo evento non ha anima. Expo va trattato con determinazione, chi gli vuole bene non può stare zitto, ed è per questo che noi alziamo la voce andando controcorrente. Dobbiamo metterci l’anima, e questo significa garantire il diritto al cibo per tutti».

Link utili:
Salone del Gusto
Slow Food
Terra Madre

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Categorie: Cultura

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