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15 Gennaio 2015

Una festa per il Valsusa Filmfest

Venerdì ad Avigliana una serata con i Perturbazione per promuovere la campagna di crowdfunding a favore del festival

Claretta Caroppo

La campagna di crowdfunding per il Valsusa Filmfest

Nato dall’incontro di alcuni amici con la passione per il cinema e con l’intento di raccontare le storie di un territorio unico e ricco di memoria, il Valsusa Filmfest giunge quest’anno alla XIX edizione e per sostenerlo si è deciso di lanciare una campagna di crowdfunding, Io sto con il Valsusa Filmfest. Al fine di promuovere la mobilitazione, venerdì 16 gennaio dalle 18 nella Chiesa di Santa Croce ad Avigliana è prevista una festa, un evento a ingresso gratuito e con offerta libera, in cui si esibiranno Cristiano Lo Mele e Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione.
Per sapere qualcosa in più su queste iniziative abbiamo intervistato Roberto Canu, presidente dell’Associazione Valsusa Filmfest.

Come nasce il Valsusa Filmfest?
«Il Festival è stato fondato nel 1997 da un gruppo di amici appassionati di cinema uniti nel Gruppo 33, insieme all’A.N.P.I. e al comitato Habitat. Tutte persone che hanno in comune la passione per il cinema, l’attenzione all’ambiente, l’amore per la Valle in cui abitano, la ricerca storica e la memoria».

Quali sono le peculiarità del festival?
«In quasi vent’anni di attività il Festival è diventato un importante presidio culturale con una macchina organizzativa sempre più complessa e tutta basata sul volontariato. Sono sempre state coinvolte scuole, associazioni, cooperative e tante singole persone, in un lungo lavoro di rete e di radicamento sul territorio che ha permesso di proporre cartelloni di alta qualità con eventi e ospiti di grande spessore».

Come è cambiato il festival nel corso degli anni, anche in relazione alle vicende politiche e sociali che vedono protagonista la Valsusa?
«L’attenzione al territorio e alle comunità che vi abitano ha conquistato uno spazio sempre più ampio. Non un festival localistico, bensì una realtà culturale piccola e radicata sul territorio, ma al tempo stesso aperta e in rete con altre realtà simili. E così, accanto alla sezione in concorso dedicata alle Alpi, si è sviluppata l’attenzione ai diritti dei migranti e dei carcerati con l’adesione alla Rete del Caffè Sospeso e con progetti legati al cinema dentro le strutture penitenziarie. Il territorio della Valle di Susa nel bene e nel male sta giocando la sfida con la modernità, compiendo un percorso di crescita delle persone che vi abitano. Il Festival prova a contribuire in tal senso, favorendo un aumento del capitale individuale e sociale».

Come sarà strutturata la festa del 16 gennaio per promuovere la campagna di crowdfunding Io sto con il Valsusa Filmfest?
«Sarà una festa per incontrare il pubblico con aperitivo, anticipazioni sulla nuova edizione del Festival, sul nuovo bando di concorso e sulla  rassegna Cinema in Verticale che prenderà il via il prossimo 30 gennaio. Ospiti d’eccezione dell’incontro saranno Tommaso Cerasuolo e Cristiano Lo Mele dei Perturbazione, storica band torinese che ha avuto un grande riscontro di pubblico e critica all’ultima edizione del Festival di Sanremo e da sempre amica del Filmfest. Tommaso è infatti tra i fondatori del Festival e ne ha curato per tanti anni una sezione dedicata al cinema di animazione. Sarà quindi anche una bella occasione per conoscere da vicino questi due componenti del gruppo e per ascoltare alcuni loro brani che eseguiranno in versione acustica, Cristiano alla chitarra e Tommaso alla voce».

Come è possibile partecipare alla campagna di crowdfunding?
«Il crowdfunding è stato avviato sulla piattaforma Produzioni dal Basso ma abbiamo avviato anche una raccolta diretta sul territorio, attraverso soci e sostenitori dell’associazione muniti di blocchetti di ricevute Io sto con il Valsusa Filmfest; una raccolta indirizzata principalmente a persone che hanno avuto modo di seguire ed apprezzare le programmazioni del festival nel corso di questi anni e chi volesse dare una mano può scrivere a segreteria@valsusafilmfest.it».

Cosa vi augurate per il futuro del Valsusa Filmfest?
«Speriamo che tante persone facciano sentire il loro affetto per il Festival, a partire dall’evento del 16 gennaio. La cultura o è in grado di dialogare o non è niente. Un Festival indipendente, a maggior ragione. Questa sarà la miglior iniezione di fiducia per continuare a costruire momenti di incontro, riflessione e anche di divertimento a partire dall’emozione che il cinema è in grado di garantire».

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Categorie: Ambiente, Cultura

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