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22 Dicembre 2015

Un Natale di solidarietà

Nel cuore della città anche i giovani sono coinvolti dalla Comunità di Sant’Egidio nel pranzo per il 25 dicembre dedicato a chi vive ai margini

Stella Giorgio

Il pranzo di Natale nella chiesa Santi Martiri

Ritorna il Natale, insieme a tutti i suoi cliché.
Regna, sovrano incontrastato tra tutti i luoghi comuni, un pacchetto che ci diciamo dai tempi delle scuole elementari, che ci passiamo di mano in mano senza mai aprire e mettere davvero in pratica. “A Natale sono tutti più buoni”. E se quest’anno avessimo voglia di aprirlo, questo pacchetto?
Metti una delle vie più trafficate della città, metti una chiesa, metti un gruppo di ragazzi che hanno voglia di rimboccarsi le maniche, metti un gruppo di senza tetto. Il risultato è una raffinata esperienza di solidarietà, nel giorno di Natale.
Il 25 dicembre, nella chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi 25 (accanto al Centro Informagiovani), la Comunità di Sant’Egidio di Torino accoglierà gli invitati, un folto gruppo di senza tetto, a condividere insieme il pranzo di Natale.
Le eleganti navate della chiesa, il maestoso organo e l’antico altare faranno da cornice ai tavoli apparecchiati che per un giorno sostituiranno i banchi di legno per pregare. Dal primo piatto al panettone, un pranzo in grande stile, che lo scorso anno era stato preparato e offerto dalle cucine di Eataly, si concluderà con la distribuzione di un regalo per ogni invitato.
I doni (consigliati soprattutto indumenti) possono essere recapitati tutti i giorni, alla chiesa dei Santi Martiri, dalle 16 alle 20, mentre domani mercoledì 23 dicembre dalle ore 16, nello stesso luogo, si procederà a incartare i regali.
Da alcuni anni la Comunità di Sant’Egidio coltiva l’amicizia con i poveri invitati al pranzo di Natale attraverso un servizio svolto anche da giovani torinesi. Tutti i mercoledì sera infatti, dalle 19, un gruppo di liceali e universitari si ritrova nella chiesa dei Santi Martiri per preparare insieme e poi distribuire una cena calda alle persone che dormono per strada.
Se quindi avete preso un bel respiro di incoraggiamento e siete pronti ad aprire la scatola che reca sull’etichetta scolorita “a Natale siamo tutti più buoni”, ora sapete a chi rivolgere il vostro contributo.

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Categorie: Intercultura

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