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2 Febbraio 2016

Araword: comunicare con le immagini

Un software nato in Spagna e tradotto in italiano ad Asti aiuta le persone con problemi di linguaggio contro la prima delle barriere: quella comunicativa

Andrea Di Salvo

La comunicazione aumentativa trasforma le parole in immagini

La comunicazione aumentativa trasforma le parole in immagini

Le nostre giornate sono segnate da una serie di atti comunicativi, verbali e non, ma non ci esprimiamo tutti con le stesse capacità: esistono delle persone con difficoltà nella comunicazione funzionale, vale a dire nell’uso della parola.
Arasuite è un’applicazione per la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (detta Caa) sviluppata dal Dipartimento di Informatica e Ingegneria dell’Università di Saragoza, in collaborazione con altre istituzioni spagnole. Un portale dedicato ne documenta le caratteristiche e le finalità, ricordando che il software è rilasciato con licenza Gpl – ovvero quella che designa il software libero – il che vuol dire che è possibile eseguirlo, modificarlo, condividerlo e distribuirlo.
Abbiamo intervistato Oscar Pastrone, 59 anni, Presidente dell’Associazione Progetto Radis di Asti, che nel 2014 si è occupata della traduzione del software in italiano, denominato Araword, facilitandone la diffusione nel nostro paese.

A chi è rivolto questo word processor e come funziona?
«Araword è un processore di testi per la comunicazione aumentativa. Quest’ultima, per le persone che presentano difficoltà nella comunicazione verbale, definisce una sorta di dizionario simbolico per immagini, associato alle parole stesse in modo da aumentare la capacità di comunicazione. Ad esempio la parola casa è associata all’immagine casa. Il funzionamento del programma consiste nella conversione automatica, durante la scrittura, della parola nel simbolo corrispondente. L’utilizzo di questo software, oltre che ai soggetti con patologie gravi, è molto utile per disturbi di apprendimento o rinforzo didattico, pensiamo all’apprendimento dell’italiano da parte dei bambini stranieri».

La vostra associazione quale ruolo ha avuto nell’implementazione di questo software?
«Nel 2015 è nato il progetto Diamo voce ad Araword, finanziato dal Miur e proposto dai Cts Centri Territoriali di Supporto Tecnologie per la Disabilità di Biella e Verona sotto la supervisione dell’Itd-Cnr di Genova e realizzato dalla nostra associazione. L’obiettivo del progetto è rendere disponibile presso ogni Cts, scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale e Asl un software di comunicazione aumentativa completamente libero e gratuito. In particolare abbiamo implementato la sintesi vocale e funzionalità orientate a migliorare la conversione di libri in Caa».

La sperimentazione sul campo ha dato i risultati attesi? Avete avuto dei feedback utili per un ulteriore affinamento del prodotto?
«Esistono già software qualificati e diffusi che svolgono questa funzione, ma sono di tipo commerciale: è necessario acquistare una licenza d’uso e i simboli sono soggetti a copyright. Usare Araword invece significa che in ogni classe dove sono presenti bambini con bisogni educativi speciali per l’insegnante di sostegno sarà molto più facile avere un programma di comunicazione aumentativa, dato che questo è gratuito. Inoltre potrà a sua volta fornire il programma alla famiglia, permettendo al bambino quella continuità di apprendimento indispensabile. Per questi presupposti l’accoglienza è stata molto significativa: siamo a circa un migliaio di download, il sito è contattato da decine di visite giornaliere, e trattandosi di una applicazione specialistica sono risultati lusinghieri, cui si aggiungono mail di apprezzamento e ringraziamento di insegnanti di sostegno e operatori».

Continuerete a supportare lo sviluppo del software o passerete il testimone a qualcun altro della community che si è creata?
«Il progetto non si è concluso con il rilascio del software. Manteniamo un contatto con gli utilizzatori attraverso il sito della community per fornire aiuto, supporto all’installazione o all’uso, raccogliamo feedback e richieste di miglioramento o ulteriori funzionalità. Abbiamo già in cantiere un nuovo rilascio: dipenderà molto dalla possibilità di trovare un finanziamento che ci consenta di avviare lo sviluppo, ma alcuni segnali incoraggianti ci fanno ben sperare».

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Categorie: Tecnologie

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